Vista la situazione di emergenza operazionale, il Sippe richiede il rientro immediato di tutti gli agenti dislocati in altri dipartimenti, nonché ogni utile provvedimento a garanzia dell’ordine e sicurezza interna, tutelando quindi anche la salute dei lavoratori.
Il Sippe inoltra tale auspicabile richiesta al PRAP, che puntualmente non delude le aspettative, nonostante il periodo particolarmente delicato che sta attraversando il carcere di Velletri.
Come forma pacifica di protesta il personale aderente al sindacato di Polizia Penitenziaria Si.P.PE, presso il penitenziario di Velletri, dal 1° dicembre 2014 opererà l’astensione dalla mensa obbligatoria di servizio, perché la nota carenza delle risorse umane e il continuo depauperamento delle stesse, costringe gli agenti penitenziari rimasti nel suddetto penitenziario, ad eseguire turni massacranti che si pongono in netto contrasto con le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, previste dall’articolo 15 del D.Lgs. 81/2008.
Il grave problema della carenza di personale che affligge l’istituto penitenziario, ha incoraggiato il personale Sippe ad avanzare una richiesta di un blocco della mobilità di 15 agenti verso altri dipartimenti. In un incontro tra il Provveditore Regionale ed il Personale di Polizia Penitenziaria, è stato sollecitato un intervento di proroga, in relazione ai provvedimenti di distacco che riguardano un cospicuo numero di agenti che prestano servizio presso la casa circondariale di Velletri. In tale circostanza il PRAP ha tenuto conto che, per effetto dell tante proroghe dei periodi di distacco concesse, avrebbe determinato agli agenti in stato di mobilità, un forte senso di disorientamento e preoccupazione, visto che gli stessi hanno stabilmente organizzato la propria vita nei pressi della città di Velletri o nelle località limitrofe dove tale suddetto istituto si trova. Oltretutto, creando disagio alle famiglie, a cui gli agenti dovrebbero separarsi per raggiungere la sede prevista. Il PRAP precisa che, vista l’urgenza sollevata dal Sippe, in tutti modi verrà adottata una soluzione definitiva alla questione, garantendo una collaborazione continua alla causa.
La casa circondariale volsca presenta, dopo le carceri romane, il più alto numero di detenuti ristretti (553 al 29 ottobre) ed è secondo solo a Rebibbia per detenuti totali (359). Il Sippe sostiene che il reintegro dei 15 agenti potrebbe rinvigorire le forze lavoro, aumentando altresì la qualità del servizio. Il Sindacato di Polizia Penitenziaria non è più intenzionato a tollerare ritmi massacranti di lavoro per i propri agenti; la tutela della sicurezza dei lavoratori a garanzia del servizio pubblico svolto, è la priorità.
Da pochi giorni nella Casa circondariale di Velletri è stato nominato un altro Segretario locale del Si.P.Pe. Ciro Borrelli, che porterà avanti la battaglia intrapresa; il sindacato al momento ha sospeso il servizio di mensa obbligatoria, ma qualora le soluzioni non sopraggiungessero, non è stata scongiurata un’ulteriore forma di protesta.
Melania Orazi