La Vite, grande ricchezza del nostro paese
Uva da tavola o da vino, scopriamo la sua natura
Cari lettori quanti di voi si sono domandati durante i periodi di vendemmia quale sia la storia della vite in Italia? Bene in questo numero di Sfera vorrei raccontarvi qualcosa della sua storia.
La vite, ormai conosciutissima nel mondo, appartiene al genere Vitis della famiglia vitacee. Questa pianta ha un apparato radicale che si diffonde per i primi 60/80 cm di terreno, per vitigni innestati, e arriva fino ai 2.40 cm per quelle di piede franco. Il fusto è detto tronco o ceppo, il quale può crescere eretto, se sostenuto come vediamo negli impianti agricoli, o si protrae strusciando su suolo in caso di vite selvatica arrampicandosi anche su sostegni naturali. Il frutto è una bacca detta acino.
Questa pianta conosciuta da tempi molto lontani viene utilizzata oggi come ieri in due categorie alimentari, quella delle uva da tavola dai grossi acini succosi e dolci e quella delle uve da vinificazione, da mosto, formate da grappoli fitti, ricchi di acini con una pezzatura più piccola di quella da tavola, i quali vengono vinificati per la produzione di vini, spumanti e aceti. A livello mondiale i terreni coltivati sono circa 9 milioni di ettari per una produzione di circa 58 milioni di tonnellate le quali vengono destinate per il 75% alla vinificazione, il restante viene ripartito con il 14 % a consumo in tavola e l’ 11% restante viene destinato all’appassimento. I primi produttori al mondo sono Italia e Francia, seguite dalla Spagna, l’ex Urss, Argentina, Usa, Portogallo, Germania e cosi via.
La coltivazione della vite
Il terreno da adibire a vigneto viene preparato prima di tutto tracciando delle fosse della profondità di circa un metro, togliendo tutti i sassi, estirpando le erbacce, concimandolo abbondantemente con concimi organici (la concimazione deve poi essere ripetuta ogni tre o quattro anni, ad una profondità di 50-60 cm con una quantità di 300-400 q per ara) e, in casi speciali, anche con fertilizzanti chimici a base di fosforo e potassa.
Ogni vite è sostenuta da un palo di castagno sul quale corrono tre fili dove vengono fissati i tralci.
Le operazioni colturali della vite cominciano in gennaio e finiscono in autunno.
In inverno le piante vengono potate; da aprile a settembre sono sottoposte a dei trattamenti contro la peronospora (che possono andare dai sette ai dieci), alle solforazioni antioidiche e a zappettatura, una in primavera ed una in estate.
Andrea Magrin
Agrotecnico