Profumi e colori in giardino e terrazzo
I consigli dell’agrotecnico per curare al meglio le nostre piante
Continuiamo a conoscere le fiorture di stagione ed i segreti su come mantenerle al meglio.
La Lavanda
Il nome per l’esattezza e Lavandula dal latino lavare,probabilmente chiamata cosi per l’uso che nel passato se ne faceva ,visto che l’estratto di questa essenza e i fiori ottenuti dalla stessa venivano utilizzati nell’acqua del bagno. Esistono 25 specie circa e si trovano diffuse nel mediterraneo nell’africa settentrionale, in Asia occidentale,sino all’india, canarie e isole del capo.
La coltivazione di questa pianta non è complicata , in natura vive in luoghi secchi, soleggiati e rocciosi m a si adatta oggi benissimo nei nostri giardini e in vaso. Mettiamola a dimora su un terreno asciutto, argilloso, ricco di humus e ricco di calcio, se necessario incrementiamolo con del concime in cui ce ne sia presenza. La sua esposizione ottimale è al sole. Importante poi e stare attenti alle forti gelate, e bene durante l’inverno coprire il colletto della pianta.
La Begonia
Questa specie appartiene alla famiglia delle begoniaceae di cui fanno parte circa 900 specie di perenni, arbusti e rampicanti che vivono per la maggiore nelle regioni tropicali. Questa pianta forma un cespuglio, le foglie si presentano con tonalità varianti dal color verde oliva, al verde chiaro che varia molto, con sfumature violacee e rosse, anche nella forma ci sono diverse variazioni anche se si presentano spesso con una sagoma lobata e ricoperte di peluria. L’infiorescenza è data da un fiore femminile centrale contornato di tanti altri maschili a formare una spiga la colorazione varia dal rossa, rosso e bianco. Come diverse piante tropicali è sensibile hai nostri climi comunque si adatta bene nei nostri giardini e vasi. Mettiamola a dimora in terreno fresco,umido e ricco di humus, posizioniamole in luminose ma non dirette al sole, questo anche e soprattutto per i vasi. Questa coltura deve essere annaffiata e concimata spesso,avremo ottimi risultati. Arieggiamogli poi il terreno spesso poiché queste soffrono di malattie fungine.
Andrea Magrin – Agrotecnico
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