Praticare lo sport fin dalla tenera età è un ottimo modo per favorire un sano sviluppo psicomotorio del bambino. Con l’inizio della scuola aumenta molto il tempo trascorso in sedentarietà, non soltanto nelle ore scolastiche, ma anche a casa, durante lo svolgimento dei compiti. Ecco perché un’attività sportiva svolta regolarmente dal bambino (cercando di non sovraccaricare le sue giornate già molto impegnative), aiuta la sua muscolatura a svilupparsi correttamente e a prevenire i disturbi ortopedici come scoliosi e cifosi. Attraverso l’impegno impiegato per l’attività fisica il bambino sperimenta nuove parti di sé che vengono più facilmente comunicate all’esterno. Lo sport rappresenta, dunque, un mezzo educativo per formare il suo carattere e promuovere allo stesso tempo le sue capacità, insegnandogli a gestire il proprio corpo e coordinare le proprie azioni e ad interagire correttamente con gli altri.
L’età consigliabile per intraprendere un’attività sportiva è intorno ai 6 anni. Generalmente gli sport più praticati dai piccoli, secondo le consuete differenze di genere, gli sono quelli individuali come la ginnastica, il nuoto e la danza, mentre quelli che richiedono una coordinazione maggiore dei movimenti, come il judo o il tennis, si intraprendono verso l’ottavo anno. A differenza di ciò che comunemente si crede, il nuoto non è affatto lo sport più completo, in quanto non sviluppa la percezione del corpo nello spazio o, ad esempio, la capacità di saltare e di correre. La quantità di tempo ideale da dedicare allo sport è di tre o quattro ore a settimana. Per i genitori si impone la scelta della disciplina più adatta per i propri figli. Innanzitutto è necessario trovare una buona struttura sportiva con istruttori che sappiano seguire in maniera adeguata i piccoli sportivi e conoscano a fondo le loro esigenze. Quando si sceglie uno sport per il proprio bambino, l’importante è che lui si diverta e si senta coinvolto nell’attività che svolge. Il bambino, infatti, potrebbe non amare quel determinato sport, ma non manifestarlo affatto per non contrariare la volontà dei genitori. È necessario, quindi, cercare di capire ciò che gli piace e lo incita a socializzare e ciò che, invece, lo mette a disagio. L’attività sportiva, infatti, rappresenta un’opportunità per entrare in contatto con un ambiente diverso da quello familiare e scolastico che permette di rafforzare le relazioni con i coetanei, fare nuove amicizie e sperimentare il lavoro di squadra. La pratica sportiva è un momento fondamentale per la crescita, in quanto trasmette ai bambini l’importanza del rispetto delle regole e la capacità di capire il proprio ruolo. Grazie all’agonismo, inoltre, i piccoli sperimentano cosa significa vincere e perdere e imparano a capire e a gestire le proprie emozioni, rafforzando, in tal modo, la capacità di affrontare gli ostacoli, la stima e la fiducia in se stessi.
Stefania Cocco