Riparte dopo quasi un mese di stop il campionato della Juniores Nazionale, che si appresta ad affrontare la prima gara del girone di ritorno contro il Flaminia. Una pausa interminabile quella che i ragazzi di mister Eugenio De Min hanno dovuto affrontare, ma tutt’altro che noioisa. Il preparatore atletico della squadra Andrea Cappelli, infatti, ha lavorato in queste quattro settimane per far arrivare i giocatori in forma a questo appuntamento, preparando la squadra ad affrontare al meglio la seconda parte di stagione. Un lavoro che, sottolinea lo stesso Cappelli, non avrebbe avuto successo senza «la grande abnegazione dei ragazzi. Ci sono state delle sedute di domenica mattina, lavori pesanti in alcuni allenamenti, ma nessuno si è mai lamentato o ha storto la bocca. Tutti si sono dimostrati pronti a lavorare, nonostante il periodo di festa potesse essere sfruttato in altro modo da ragazzi di questa età. A loro va fatto un grande elogio, soprattutto perché lo spirito di gruppo si è rafforzato ulteriormente in queste settimane. Mi viene in mente la “braciata” che abbiamo fatto alla vigilia di Natale, segno della grande voglia di stare insieme e dell’unità del gruppo. Chi ha passato le vacanze fuori con i genitori si è impegnato a seguire il programma che ho stilato per tutti i giocatori, tornando a frequentare gli allenamenti in uno stato di forma praticamente ottimale. Non tutti i ragazzi di 17-18 anni lo avrebbero fatto».
Il lavoro svolto dallo staff della Juniores, ovvero da mister De Min e dallo stesso Cappelli, si è svolto in completa armonia tra i due, cosa su cui il giovane preparatore (classe’89), tiene a «ringraziare il mister. Le esercitazioni che propongo sono sempre concordate con lui, sono adeguate al suo modo di lavorare. Perché siamo noi preparatori ad essere a disposizione dei tecnici, non il contrario. Con mister De Min c’è grande sintonia, entrambi ascoltiamo i suggerimenti dell’altro, segno della sua grande fiducia nei miei confronti, aspetto del quale devo ringraziarlo davvero tanto».
Più nello specifico, la preparazione invernale si è svolta con un programma ben definito e, soprattutto, «periodizzato, parola magica nell’ambiente dei preparatori. In dodici sedute di allenamento, numero assolutamente da non sottovalutare nel periodo di pausa, non abbiamo puntato ad aumentare i carichi di lavoro, ma ci siamo concentrati su aspetti più specifici affrontati con una calma che, nelle settimane che portano alla partita, non abbiamo. L’aspetto aerobico, che io preferisco chiamare metabolico, e la forza sono stati i due punti che abbiamo affrontato con maggiore continuità in questo mese di sosta. Nei primi due giorni della settimana, i ragazzi hanno affrontato dei lavori di tipo metabolico, tenendo in considerazione le caratteristiche dei vari giocatori. Dopo un giorno di riposo, si è passati ad un lavoro di forza. Inoltre, ci sono state molte sedute in palestra, per potenziare la parte superiore del corpo, secondo me sottovalutata nei calciatori. L’ultima seduta settimanale, quella che solitamente è la rifinitura, è stata dedicata a rapidità e velocita, con particolare attenzione agli aspetti psico-cinetici».
Un lavoro altamente professionale insomma, che darà certamente i suoi frutti in questa decisiva seconda parte di stagione.