La GiòVolley punta in alto in campo e fuori

Oggi alle 17 sfida con Maglie per restare nelle posizioni di vertice. Fuori dal campo continua la formazione dei tecnici del settore giovanile

Ormai lo sanno tutti: la GiòVolley è una realtà sportiva di spicco nel panorama apriliano, anche fuori dal campo.

La dimostrazione è l’arrivo del professor Luigi Bertini, invitato per migliorare ulteriormente la formazione dei tecnici del settore giovanile.

Il percorso formativo delle giovani pallavoliste apriliane è uno degli aspetti a cui tiene maggiormente il Presidente Claudio Malfatti:

“Serve dare formazione – sottolinea il numero uno della GiòVolley – e farla fare da un luminare della pallavolo.

È giusto educare le giovani di oggi nel miglior modo, altrimenti si rischia di ottenere l’effetto contrario.

Siamo in un territorio dove la pallavolo è molto radicata, pertanto ci tengo a far preparare le nostre atlete ad un percorso sportivo e di eccellenza che è parte fondamentale dei nostri impegni societari”.

Intanto, alle 17 di oggi, è di scena la prima squadra al PalaGiòVolley.

L’avversaria di giornata è Maglie, sesta in classifica a quota 20, tre sole lunghezze dietro le apriliane.

Nelle ultime stagioni la squadra pugliese ha dimostrato di essere una delle compagini più costanti della categoria, ponendosi sempre come ostacolo duro da superare.

Ma Centi e compagne sono in un periodo di forma strepitoso, che ha fruttato 7 vittorie nelle ultime otto gare.

“Siamo in un buon momento – conferma la capitana – anche durante la sosta abbiamo lavorato bene.

Siamo più consapevoli delle nostre qualità rispetto all’inizio, abbiamo disputato finora un buon girone di andata, ora vogliamo chiudere in bellezza.

Abbiamo creato un ottimo gruppo, siamo cresciute.

Anche l’ambiente è molto bello, abbiamo creato un ottimo gruppo che insieme lavora alla grande.

Ora ci aspetta una gara difficile contro Maglie con buone giocatrici, dobbiamo fare valere il fattore casalingo.

Ci dovremo far trovare pronte se qualcuna lassù dovesse commettere un passo falso”.

di Massimo Pacetti