Il primo tempo non regala emozioni, se si esclude un tiro centrale di Reali al 16’ e le proteste apriliane per un rigore non concesso a Maola (23’). Per il resto il gioco è stato condizionato dal terreno, non adatto a disputare partite spettacolari. Nella ripresa, invece, si vede qualcosa di diverso. I padroni di casa iniziano subito forte, con una discesa sulla destra di Incoronato fermato in angolo da Caruso.
Tre minuti dopo Testa sorprende con una traiettoria difficile da leggere il portiere bianco-celeste, portando in vantaggio i suoi con un tiro-cross partito dalla destra. L’Aprilia non demorde e va a testa bassa alla ricerca del pareggio. Al 18’, sugli sviluppi di una punizione, Scibilia si libera sulla destra e crossa, trovando pronto Mancini alla deviazione vincente. Al 21’ bella combinazione Casimirri-Bussi-Casimirri, il quale si accentra dalla sinistra e trafigge Lisi per il vantaggio pontino.
La reazione dei gialloblù è tutta in un calcio di punizione dalla trequarti di Reali, ma la conclusione in area di Iozzi finisce alta. Un paio di contropiedi sprecati dall’Aprilia concludono la cronaca di una partita giocata quasi interamente al di sotto degli 0°. Ma che ha permesso all’Aprilia di concludere il girone di andata con la bellezza di 30 punti. Oltre che di cominciare il nuovo anno con il piede giusto.
“Oggi ci sono tante cose di cui essere soddisfatti. A partire dal primo tempo disputato dalla squadra. Non ci sono state grandi occasioni, è vero. Ma voglio fare un plauso ai ragazzi che hanno saputo interpretare al meglio la partita anche su un campo davvero molto difficile. Nella ripresa abbiamo subìto il gol su un cross dalla parabola molto strana. Ma da lì è venuta fuori la vera Aprilia, quella che conosciamo e che vorremmo sempre vedere in campo. Abbiamo messo gli avversari alle corde, abbiamo giocato con grande intensità. Il pareggio e poi il vantaggio credo siano pienamente meritati, così come lo sono i tre punti. Arrivati peraltro contro una squadra che ne aveva bisogno e che, dunque, ci ha messo tutta sé stessa per provare a prenderli”.