La stagione podistica è in zona risveglio, le temperature favorevoli permettono ai podisti di allenarsi meglio e con più regolarità e di affrontare il calendario delle gare del Lazio con migliori risultati. La Runforever Aprilia da inizio anno ha già preso parte a 16 gare facendo registrare con uno dei suoi top runner, Emanuele Battaglia alcuni risultati di assoluto rilievo quali il 63° posto su 5451 alla Corsa di Miguel, il 23° posto (3° di categoria) su 1644 alla 40^ Maratonina dei Tre Comuni, un 10° posto e 3° di categoria su 1068 partecipanti alla Mezza Maratona di San Valentino al 3° posto assoluto al Lunghissimo di Stimigliano ed al 10° posto, 1° di categoria alla 10^ Corrisperlonga, a soli 3 secondi dal famosissimo Giorgio Calcaterra, vincitore per 12 volte consecutive della 100 km del Passatore.
Oggi andava in scena una delle Mezze Maratone più partecipate d’italia, la rinomata Roma Ostia, con partenza ad onde differenziare dall’Eur dalle ore 9.15 e arrivo sul litorale di Ostia con al via migliaia di podisti italiani e stranieri, di cui ben 8456 giunti a traguardo.
Giornata coperta, temperatura ideale e quasi assenza di vento, tutte condizioni che facevano ben sperare in un ottimo risultato. I nostri 16 runners, partiti all’alba da Aprilia,da Roma e dintorni, si sono dati appuntamento alle 8.30 nei pressi dell’obelisco del Palalottomatica per la foto di gruppo di rito per poi dirigersi ognuno nelle proprie “gabbie”, suddivisi in base al colore del pettorale che contraddistingue i podisti a seconda del proprio miglior tempo realizzato sulla distanza dei 21,097 km.
Emozione grandissima specie per le nostre atlete Monica e Roberta, alla loro prima esperienza ad una mezza maratona, preparata benissimo in allenamento ma vissuta con l’incertezza della prima volta.
Alla partenza, un lungo serpentone inizia a snodarsi per le strade della capitale attraversando l’Eur che nonostante le sue ampie strade quasi non riesce a contenere questa pacifica invasione. Dopo circa 3 km tra i palazzoni del bellissimo quartiere, ha inizio il lungo rettilineo della Cristoforo Colombo, il corteo si è già un po’ sfilacciato ed i podisti si ritrovano a gruppi con la stessa andatura, alcuni correndo a sensazione, altri seguendo i Pacemaker che con i loro palloncini colorati indicavano il tempo che impiegheranno per raggiungere il traguardo.
La gara è stata vinta in poco più di un’ora dall’etiope Adola Guye in 1h 00’ 17” seguito ad una manciata di secondi dal 2° e 3° classificato il che denota la partecipazione di atleti fortissimi di livello mondiale ad una gara il cui percorso, con certe condizioni meteorologiche, permette di realizzare record personali.
I nostri atleti, seppur con tempi diversi, hanno ben figurato facendo registrare il 71° posto del fantastico Emanuele Battaglia con 01:15:35 , suo miglior tempo di sempre, seguito da Alessandro Cheloni con 01:23:02, Michelangelo Papa che ha chiuso a 01:26:42, Massimo D’agostino con 01:44:04, l’infaticabile Claudio Bucci al traguardo con 01:50:15 ed ancora Giovanni Kiramarios con 01:51:49, Felice Sibilla 01:53:53, Marco Felli 01:54:31, Fabrizio Baione 01:55:21, Marco Locicero con 02:01:45 che ha accompagnato la moglie Monica Rosati alla sua prima “mezza” che ha chiuso con 02:01:48, Simone Abate 02:05:07, Roberta Cicciù, anch’essa alla sua prima “mezza”, supportata dal padre Gianfranco che ha chiuso in 02:09:58 e Fabio Giuli che ha terminato con 02:14:44. Gesto nobile degno di una menzione speciale è stato quello del nostro Enrico Andreotti che ha corso la gara in qualità di guida di un ipovedente portandolo al traguardo e facendogli realizzare il suo best time con lo splendido tempo di 01:47:25.
A parte i tempi, i risultati, resta la soddisfazione di averne preso parte dopo un lungo e duro allenamento ed essere riusciti a portarla a termine. Come ci racconta Roberta Ciccù “Le sensazioni per questa gara sono state molte, tutte bellissime, a partire già da una settimana prima di quello sparo. Nell’affrontare un mezza per la prima volta il difficile è riuscire a suddividere le energie, poi scatta la grinta e la voglia di mettersi alla prova e dire vabbè divertiamoci, così è stato. Il partire con tutta quella gente è stato emozionate e vedere passare km dopo km mi rendevano piena di orgoglio. I km più difficili sono stati gli ultimi, perché se non hai una preparazione ben precisa rischi di sbagliarli. Ma anche se con un ritmo non velocissimo, la grinta mi ha portata fino alla fine dove non poteva ovviamente mancare il mio solito sprint finale”.