Mentalmente ed atleticamente lontana rispetto alle prestazioni di inizio stagione, la Virtus paga più che mai l’assenza di Wish Diaz sotto canestro e la poca lucidità in attacco che rende piuttosto semplice il crescere del divario. La partita, già indirizzata nel primo quarto, vede l’Alfa Omega trovare il canestro con continuità mentre l’Aprilia fatica a reggere il ritmo realizzativo degli avversari, infatti il primo quarto si chiude sul +13 per i lidensi. Il secondo quarto in equilibrio con Di Pasquale e Di Pietro sempre sugli scudi per l’Alfa mentre Belli e Sorge cercano di scuotere Aprilia. Nel terzo quarto qualche fiammata iniziale della Virtus, che tenta di riavvicinarsi con una difesa più aggressiva, ma poi l’Alfa riprende il gioco in mano e chiude praticamente la partita. Nell’ultimo quarto nel quale comunque Aprilia non molla e con delle belle giocate del giovane Cencioni tiene viva la partita. Però il risultato non è mai stato in discussione e l’Alfa chiude sul 69-92.
La Virtus molto sfortunata in alcune occasioni, nell’arco della stagione perde una manciata di gare (anche più) per pochissimi punti; inoltre il naturale calo fisico con conseguente calo nelle prestazioni anche dei suoi elementi più validi, ha portato la Virtus a lottare per la salvezza. I ragazzi non si sono mai dati per vinti, il gruppo è cresciuto nelle sue indivdualità recuperando ragazzi locali che non avevano avuto in passato minutaggio. La cantera della Virtus abbonda di talenti pronti a lavorare per essere pronti quando arriva la chiamata. Puntare sul senso si appartenenza, fare leva sulle passioni di atleti locali è l’obiettivo coraggioso e a volte inteso come folle della società apriliana, che lavora per creare una squadra di tutti apriliani o nella maggior parte. E’ un obiettivo a lungo termine e solo il lavoro duro in palestra può dare i suoi frutti. Un passo in avanti quest’anno è stato fatto, sono stati rivalorizzati ragazzi un po’ nell’ombra negli ultimi anni.