Nel recupero della quinta giornata del campionato di Serie C Gold maschile la Virtus Basket incappa in un’altra sconfitta.
I ragazzi di coach Martiri difendono bene in casa di Civitavecchia, ma non riescono a dare altrettanta qualità all’attacco.
Sotto di 10 punti a fine terzo periodo, nel quarto conclusivo Cappelli e compagni provano a rimontare, ma arrivano al massimo a -4 grazie a due triple di Tricarico.
Che ovviamente non bastano per rimontare lo svantaggio (finale 68-62), ma che servono a far capire il carattere di questa squadra.
Con ancora Ronald e Milani fuori gioco, Stillitano, Gabanella e Cavicchi non in forma, la Virtus è riuscita comunque a reggere il ritmo degli avversari.
Quando il roster tornerà completamente a disposizione del tecnico, allora si potrà vedere la vera Virtus Basket Aprilia all’opera.
Parziali: 12-10 / 13-11 / 18-12 / 25-29
Cest. Civitavecchia: Campogiani 9, Foulds 4, Bezzi 0, Bencini n.e., Bottone 8, Gianvincenzi 11, Manetti 10, Di Grisostomo 9, Spada 9, Gattesco 8. Coach: Cecchini
Virtus Basket Aprilia: Palandrani 2, Cavicchini 3, Gabanella 0, Belli 12, Cappelli 8, Wish Diaz 2, Stillitano 4, Di Giannuario n.e., Bruni 0, De Nadai 9, Tricarico 6, Sorge 16. Coach: Martiri
Come tutte le società sportive di livello, anche la Virtus Basket Aprilia concede sempre un occhio di riguardo ai giovani.
L’arrivo a settembre di Roberto Ravaioli come nuovo istruttore del minibasket ha sancito la scelta del Presidente Roberto Lupelli di affidarsi all’esperienza assodata di un tecnico che sa come lavorare sui bambini per farne dei veri sportivi.
Sono rimasto molto legato alla società – spiega Ravaioli – e alla città di Aprilia dove in tempi non recenti ho trascorso 10 anni della mia carriera da cestista, durante la quale ho stretto molte amicizie.
In base a ciò la mia scelta di sposare il progetto virtussino è stata semplice.
I principi etici e cestisti coincidono.
È fondamentale creare un gruppo coeso, felice di giocare insieme.
E di praticare questo splendido sport.
Testa al presente, ma uno sguardo sempre proiettato al futuro.
di Massimo Pacetti