DA UN OBIETTIVO COMUNE, LA NALJ E LA RIVA 1920 HANNO IL PROGETTO “NALJ JEWELS FOR RIVA 1920
Attuare la filosofia del recupero sostenibile, utilizzando esclusivamente scarti di lavorazione. È questo l’obiettivo del progetto “Nalj jewels for Riva 1920”, nato dal connubio tra due grandi firme del made in Italy: la Nalj e la Riva 1920, note in tutto il mondo. Da un lato, la Nalj, nata dalla creatività e dall’artigianalità tipiche italiane, è stata fondata da Annalisa Mirizzi e Mimmo Demattia.
I suoi gioielli sono vere e proprie sculture, dalle linee sinuose e accattivanti e vantano un export mondiale: dal Qatar all’Australia, dalla Turchia a Israele, dal Lussemburgo alla Francia, dall’Inghilterra all’Ucraina, fino alla Cina. Dall’altro c’è la Riva 1920, azienda di riferimento nel mondo del design del mobile con a capo Davide e Maurizio Riva. Tra le collaborazioni, nomi noti ai più come Renzo Piano, Michele De Lucchi, Karim Rashid, Alessandro Mendini e Andrea Branzi.
Così, la Nalj utilizza gli scarti di lavorazione della Riva 1920 che a sua volta usa legni come noce, rovere e cedro provenienti da aree di riforestazione controllata e legni unici e particolari come il kauri – legno di oltre 40mila anni ritrovato sepolto e non fossilizzato in giacimenti della Nuova Zelanda – e le briccole – pali presenti nella laguna la cui particolarità sono i fori provocati dai molluschi sulla parte esterna del legno.
Ecco perché il legame tra passato e presente è unico e speciale: le due aziende condividono la stessa idea sull’utilizzo di legni antichi unita alla pratica del riuso volto alla salvaguardia dell’ambiente come necessità di oggi. Il tutto abbinato a materiali interamente riciclabili quali argento 925, oro, pietre due e semi preziose.
Gioielli unici, realizzati esclusivamente a mano e trattati con olii vegetali che è possibile scoprire a Pomignano a Mare, in provincia di Bari. Nella piazza dell’Orologio del centro storico di questo piccolo paese che ha dato i natali a Pino Pascali e a Domenico Modugno, c’è il laboratorio in cui vengono prodotti questi gioielli così innovativi.
Stefania Saralli