Il suo delicato sapore fa sì che si che si sposi bene con molte preparazioni, può essere utilizzato per preparare zuppe e minestre, o per accompagnare carne e verdure.
La quinoa, nonostante non appartenga alla famiglia botanica delle graminacee, è classificata merceologicamente come cereale, ma a differenza degli altri cereali, ha un elevato valore proteico ed è completamente povera di glutine e per questo particolarmente adatta per i celiaci.
Per il suo buon apporto proteico costituisce l’alimento base per le popolazioni andine, gli Inca la chiamano ‘chisiya mama’ che in quechua vuol dire ‘madre di tutti i semi’.
La quinoa è un’alleata del sistema circolatorio, dell’intestino e dei muscoli, è ricca di sali minerali (ferro, magnesio, fosforo,calcio) e di vitamine (E, C B2), particolarmente energizzante, è ideale contro l’emicrania e si può inserire nelle diete ipocaloriche.
Oltre all’elevato apporto proteico, contiene molti amminoacidi ed è ricca di antiossidanti, soprattutto di flavonoidi e di vitamina E, che riescono a combattere i danni che i radicali liberi causano in termini di invecchiamento cellulare.
La presenza di flavonoidi, fa in modo che abbia un’azione anticancro provata a livello scientifico e l’elevato potere saziante la rende ottimale nelle diete ipocaloriche.
Gli acidi grassi polinsaturi proteggono il cuore e tutto l’apparato cardiocircolatorio, è adatta all’alimentazione di chi soffre di diabete, e le fibre in essa contenute le conferiscono proprietà emollienti. E’ anche in grado di diminuire l’acidità gastrica e tutti i disturbi correlati allo stomaco, come la gastrite e l’ulcera, e senza appesantire, riesce a fornire una carica energetica molto elevata. Non a caso può essere inserita fra i cibi più salutari del mondo.
Parlando delle controindicazioni della quinoa, non possiamo trascurare le allergie, che a volte possono verificarsi in soggetti predisposti. Ci possono essere fenomeni di intolleranza, anche se questi si verificano raramente. Alcune ricerche hanno dimostrato che la quinoa è ricca di ossalati, e proprio per questo chi soffre di calcoli renali non dovrebbe mangiarne in maniera eccessiva.
Se abbiamo la possibilità di avere sulle nostre tavole questo preziosissimo “seme”, è grazie ai popoli indigeni andini, che hanno mantenuto, controllato, protetto e conservato la quinoa come cibo per le generazioni presenti e future, e come riconoscimento per questi popoli, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha dichiarato il 2013 Anno Internazionale della quinoa (IYQ).
Alessia Locicero