Moseek

Alternative pop-rock-synt

Eccoci qui, in questo mese preludio della primavera e dei suoi profumi, per parlare di musica. Come sempre affrontiamo il tema con il dovuto entusiasmo, rispetto e passione. Questo mese abbiamo dedicato questo intimo spazio musicale al travolgente trio composto da Davide Malvi (batteria e sequencer), Elisa Pucci (voce, chitarra e testi) e Fabio Brignone (basso,cori, synth), che risponde al nome di Moseek, una band locale di Aprilia, nata ufficialmente nel 2010.

E’ uscito da poco il loro primo album, Leaf, prodotto dall’etichetta indipendente One More Lab e distribuzione Edel. In precedenza hanno pubblicato lavori autoprodotti.

moseek

Ricordiamo brevemente la loro storia prima di sentire la loro voce.

Hanno aperto i concerti di Giuliano Palma&TheBluebeaters, Linea 77, I Ministri, Tre Allegri ragazzi morti, Bud Spencer Blues Explosion e altri artisti di fama. Inoltre hanno partecipato al programma radiofonico DEMO di Radio 1 Rai, suonandone la sigla di chiusura e nel 2012 sono entrati da guest nella compilaion HIT MANIA 2012. Sempre nel 2012 hanno partecipato a WEYA, contest per giovani artisti di tutto il mondo.

MOSEEK-Leaf-292x300

Ma lasciamo parlare loro. Li abbiamo incontrati a fine Febbraio, la sera della loro prima esibizione live acustica, presso lo Spazio 47, in un clima gioviale, che guarda al futuro.

Ciao ragazzi, prima di tutto complimenti per l’energia e la magia che scaturisce dai vostri concerti live. Leggendo altre vostre interviste, ho avuto modo di constatare che per tutti voi il viaggio in Inghilterra è stato un momento importante per il gruppo.

Elisa: A Notthingam siamo andati per un contest internazionale, il World Event Young Artists e ci siamo trovati bene. Abbiamo notato delle differenze rispetto all’Italia.

Davide: Sì appunto, è un evento importante che stimola gli artisti. Non è solo Notthigam o l’Inghilterra, ma anche in Germania e comunque fuori dall’Italia c’è molta più attenzione e rispetto per i musicisti. Tra conservatorio e anni di studio di uno strumento musicale c’è una reale preparazione a un mestiere, ma spesso questo in Italia viene liquidato a semplice passatempo.

Fabio: Tutto vero, è stata sicuramente un’esperienza in più, che ti forma.

Bene, è uscito da poco il vostro primo album non autoprodotto, Leaf…

Elisa: L’album è uscito con l’etichetta One More Lab, è distribuito da Edel ed è un progetto che riunisce il vecchio EP Tableau e l’album Yes Week-end. Da questa fusione nasce Leaf, contenente 11 tracce pop-rock, influenzate dalle nuove sonorità elettroniche che abbiamo imparato a inserire col tempo. Inizialmente avevamo un suono più secco, mentre ora curiamo tutti gli aspetti. Questo lo dobbiamo al percorso che abbiamo intrapreso e all’appoggio di One More Lab, che ci ha consigliato sotto diversi punti di vista. Fabio ad esempio ora suona dei synth, cosa che non avveniva prima.

Davide: Con Leaf abbiamo deciso di proporre un prodotto fisico, oltre che digitale. Alcuni brani sono stati eliinati per dare spazio ad altri o ancora sono stati modificati e migliorati nel tempo.

A proposito di modifiche nel tempo, la prima formazione dei Moseek risale al 2008, quando tra i componenti comparivano Andrea Falzarano e Fabrizio Paduch.

 

Elisa: Siì Inizialmente il gruppo aveva una formazione diversa come diversi erano gli obiettivi.

Davide: Prima la band aveva altri pensieri, mentre la nuova formazione, che inizia con Fabio, ha considerato i Moseek un progetto più completo, professionale. Ora abbiamo maturato sonorità diverse e in generale ci teniamo molto affinché i nostri concerti non siano solo un ascolto musicale, ma anche uno show, un momento di intrattenimento e coinvolgimento per il pubblico. Non vogliamo salire, suonare e andare via, ci piace instaurare un contatto col pubblico.

Avete intenzione di dedicarvi ad altri ambiti artistici?

Davide: Veramente no (ride). A parte tutto quello che possiamo portare sul palco, quindi soprattutto effetti di luci e visivi.

 

Devo dire che il video del singoloSteal-Show è molto simpatico! Sembra prendere in giro il sistema attuale di promozione di nuovi talenti tramite l’avvento dei talent show televisivi.

Elisa: Il videoclip di Steal-Show, diretto da Egidio Amendola, prende in giro il sistema in generale, la corsa alla celebrità lungo la quale i concorrenti si prendono a spintoni e camminano uno sopra l’altro per cercare di essere notati. Non abbiamo niente contro i vari X-factor. Abbiamo scelto quell’ambiente come esempio di satira della scena musicale italiana, in cui bisogna scalciare per farsi sentire e sono spesso i musicisti a risentirne!

 

Quali sono gli artisti a cui vi ispirate?

 

Fabio: Ho ascoltato molto Bob Marley, questo si può dedurre dai miei dreads (ride).

Ovviamente il maestro è Jaco Pastorius, ma ascolto anche molto altro.

Elisa: Anche io ascolto un po’ di tutto, anche quella musica che in Italia viene elogiata dalla critica, poiché ogni artista può avere qualcosa da dire.

Davide: Bè, a me piace tutta la musica, dal rock all’elettronica. Forse non ascolto moltissimo jazz (ride), ma ne ho studiato abbastanza all’Accademia!

A questo punto i Moseek sono pronti, il palco li aspetta. Li saluto e li ringrazio e mi accomodo per assistere alla loro performance live, che come sempre comprende anche brani non presenti sull’album, varie modifiche e interpretazioni nuove. In una sola parola, anzi tre: avvolgente, mistico, coinvolgente.

Fabio Benedetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *