“Devi fare questa cosa, Lou. Lo sai tu e lo so anch’io. Devi accettare l’offerta”.
“Ho già cercato di andarmene una volta e mi sono ritrovata ancora più incasinata di prima”.
“Perché era troppo presto. Stavi scappando. Ora è diverso”.–Dopo di te di Jojo Moyes
Ci sono seguiti, dopo il successo di un libro, che non andrebbero scritti. E altri che allungano la magia. “Dopo di te” è uno di questi. Scritto per compiacere i lettori dopo il successo di “Io prima di te“, il romanzo riprende la storia di Louisa Clark che si ritrova a rielaborare la morte di Will.
L’avevamo lasciata in lite con la mamma e a Parigi, pronta ad “assaporare” la vita. Ma Lou, dopo un anno sabbatico, non fa nulla di tutto questo. Compra, con i soldi lasciati da Will, un appartamento e trova un lavoro che non la soddisfa in un bar dell’aeroporto. Si trova talmente a disagio con l’appartamento comprato con i soldi lasciati nel testamento che non lo arreda e non lo personalizza. E si ritrova sola a rielaborare un lutto.
In una disperata sera sul terrazzo del suo nuovo appartamento una voce inaspettata la fa cadere nel vuoto, dove rischia, appunto di dover morire. Da lì ricomincia a ricostruire i cocci della sua vita: a cominciare dalla rappacificazione con la sua famiglia, che la costringe a iscriversi a un gruppo di supporto per superare il lutto. Allo scoprire di chi è in realtà quella voce che ha sentito quella fatidica notte sul terrazzo, della figlia di Will.
L’arrivo della figlia di Will scombussola tutto: la costringe ad affrontare i ricordi del passato, ad incasinarsi con i problemi e i cambi di umore di un’adolescente e, in un certo senso, a farsi forza. Nel tentativo di aiutare la figlia di Will, Lou inizierà ad aiutare se stessa.
In “Dopo di te” non si vede solo cosa Will abbia lasciato di Lou ma anche che fine hanno fatto i suoi genitori. La madre, troppo triste dalla grave perdita subita, e il padre che si è rifatto la vita con un’altra donna ma che in fondo al cuore nasconde la nostalgia della vita con la sua vecchia moglie, e di ciò che insieme hanno vissuto, e di suo figlio.
Un libro che torna a far commuovere ma anche a far sorridere.