Gli incubi di Hazel

“Non è facile fare amicizia. Anche se coloro con cui cerchi di fare amicizia non sono struzzirana o gorillopardi o pitospini, o assassini o pazzi. La gente è complicata, sola, arrabbiata o ansiosa:è così e basta. Ma devi provarci lo stesso. Per quanto la gente ti possa spaventare, devi decisamente cercare di conoscerla”.

-Gli incubi di Hazel, di Leander Deeny

La recensione della settimana: “Gli incubi di Hazel” di Leander Deeny

Ci sono giorni nella vita di un lettore in vacanza in cui capitano cose inaspettate. Come ritrovarsi in una libreria sotterranea in una delle principali città italiane e ritrovarsi talmente sommersa di libri a basso costo da non sapere quale scegliere.

Poi ne trovi uno. La copertina è morbidosa e il titolo è attraente. Non dai nemmeno un’occhiata alla trama. Ti accorgi che è un libro per bambini ma fai spallucce. E lo compri insieme a un’altra caterva di libri.

Ti ritrovi così tra le mani un piccolo gioiello per ragazzi, sconosciuto ai molti. Così è capitato tra me e “Gli incubi di Hazel”: la storia leggera e scorrevole di una ragazzina in vacanza dalla zia scorbutica e il cuginetto “strano”, tra strani e deformi animali da fattoria…e circondata da inquietanti mostri impegnati a spaventare la zia che tanto detesta.

Trama:

Hazel, un’allegra bambina di otto anni, è ospite della terribile zia Eugenia in compagnia del suo antipatico cuginetto Isambard. Basterebbe l’immagine del vecchio maniero dove vivono i parenti di Hazel per spaventare qualsiasi visitatore, eppure, dopo la prima inquietante giornata con zia Eugenia, la vita comincia a cambiare. Isambard, intatti, presenta a Hazel la sua collezione di cuccioli terrificanti: un cane con la testa di legno, un gruppo di paperelle che fumano sigarette nello stagno, due maiali senza zampe… e questo è solo l’inizio! Una notte Hazel decide di esplorare il giardino e, nascosti tra i cespugli, scopre degli strani mostri: il pitonspino (un pitone con la testa di porcospino), il gorillopardo (un gorilla con il corpo da ghepardo) e la ranostrica (un’ostrica con le zampe da rana). Queste tre curiose creature non sono altro che gli incubi di zia Eugenia che, tutte le notti, disturbano i sogni dell’antipatica signora“.

Ciò che più emerge da questo libro è la solitudine di Hazel. La bambina, per quanto buffa e sveglia, è infatti priva di amici. Imparerà a fare amicizia nel modo più strano… e ad accettare le persone per quello che sono. Perché tutti hanno una loro storia. Insegna inoltre che anche i genitori non sono perfetti e a convivere con i propri incubi.

Un libro da leggere anche da adulti.

Buona lettura!

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