Nella giornata di ieri presso la Sala Manzù della Biblioteca comunale di Aprilia si è svolta la presentazione del libro di Attilio Bolzoni, “Il padrino dell’antimafia”. Il libro è incentrato sulla vicenda delle cosiddette ‘mafie incensurate’ e, in particolar modo, della vicenda che ha visto protagonista Calogero Antonio Montante.
A prendere per prima la parola è stata Irene Giusti di ‘Reti di giustizia- il sociale contro le mafie’:
“Il libro parla di Calogero Antonio Montante, una figura controversa e interessante. Montante è uno pseudo-imprenditore che diventa in poco tempo un simbolo dell’antimafia: nel 2005 in Sicilia inizia una ‘finta’ rivoluzione per la legalità della Confindustria siciliana, che prenderà – come vedremo- in giro un po’ tutti. Questa vicenda insegna che un fatto individuale è solo una macchia di quello che è un sistema più complesso e che non funziona, dove sono caduti ingenuamente anche coloro che dovrebbero opporsi alle mafie e alla criminalità”.
La parola poi è passata all’autore Attilio Bolzoni, che ha raccontato lo scopo e la storia del suo lavoro:
“Il mio è un libro su una mafia vecchia, non è una mafia nuova, inedita, è la mafia di sempre, la mafia che vuole seminare terrore. Il personaggio di Montante viene da ambienti mafiosi per via di alcune parentele ma nel giro di 15 anni diventa il faro dell’antimafia grazie alla complicità di questori, prefetti, ministri, ecc. E’ una classica storia di mafia, perché le logiche di mafie si intrecciano con le storie di potere: questa è una storia dove l’assenza di sangue è impressionante, non ci sono stragi e morti, solo un terrore psicologico. Le parole magiche di questo libro sono legalità e antimafia”.
F.Z.