Un volume dell’Istoreto dedicato alla Resistenza degli IMI di Zeithan

Nella pubblicazione a cura di Cristian Pecchenino alcune parti del diario di Ernesto Bonacini, fornite all’Istoreto dalla figlia Elisa.

L’ISTORETO Istituto piemontese per la storia della Resistenza dedica un volume al Lazarettlager dello Stalag IV B di Mühlberg. È il ricercatore Cristian Pecchenino, attraverso fonti inedite, a ricostruire la storia di una resistenza per molti anni oscurata, quella degli internati militari italiani deportati nei lager nazisti dopo l’8 settembre 1943, quella che si perpetuò con sofferenza anche a Zeithain. Nel lager in Sassonia in cui erano morti migliaia di prigionieri sovietici giunsero nell’ottobre 1943 militari italiani feriti e malati catturati dai tedeschi nei vari fronti, accompagnati da personale medico, a cui si aggiunsero presto migliaia di altri internati militari stremati dal lavoro coatto.

lazarettlager

Le storie di Ernesto Bonacini e di Domenico Fusco:

Considerato dai tedeschi un “ospedale militare” furono oltre 800 gli IMI (Internati Militari Italiani) che vi trovarono la morte per fame e malattie. E proprio in quel lazzaretto, tristemente noto come “campo di morte”, precisamente nel reparto malarici, venne internato il cittadino apriliano Ernesto Bonacini, originario di Reggio Emilia. La sua testimonianza emersa dal suo “diario di guerra e prigionia” è stata riportata nel volume a ricostruire quei tragici giorni di lotta degli Imi per la sopravvivenza. Ernesto catturato in Grecia seppur sofferente di malaria fu afflitto nel lager da frequenti recidive e sottoposto a cure sperimentali. Nonostante le precarie condizioni fisiche venne costretto, come i compagni, ad ore e ore di lavoro per i tedeschi; per la bella calligrafia lavorò per un periodo nel laboratorio del reparto malarici, addetto alla trascrizione dati.

ernesto bonacini nel lazarettlager

A Zeithain venne internato seppure per pochi mesi l’apriliano Domenico Fusco; ad entrambi è stata conferita la Medaglia d’onore IMI. A differenza di Ernesto che conservò, seppur gelosamente, il  diario fino alla morte, Domenico preferì distruggere i suoi scritti su quanto patito in Germania, un comportamento comune a molti ex deportati. Ernesto e Domenico pur avendo vissuto molti anni ad Aprilia non si conobbero mai, eppure nei ricordi mai svelati le stesse immagini e le stesse sofferenze.

domenico fusco

La proposta di “Un ricordo per la pace”:

Le parti del diario su Zeithain ed altre documentazioni di Ernesto sulla prigionia sono state messe a disposizione di ISTORETO dalla figlia Elisa Bonacini che con la sua associazione “Un ricordo per la pace” dal 2011 sta sviluppando il progetto “Memoria agli IMI”; molte le testimonianze raccolte degli ultimi internati militari. L’associazione è attiva nella divulgazione della possibilità di richiedere la Medaglia d’Onore (anche in qualità di erede) assistendo gli aventi diritto nelle pratiche necessarie. Tra le iniziative dell’associazione la proposta di intestazione ad Aprilia nonché a Reggio Emilia di una via/piazza agli Internati Militari Italiani. Tra i progetti a breve termine la pubblicazione della versione integrale del “diario di guerra e prigionia” di Ernesto Bonacini.

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