Joyland di Stephen King è quel libro che ti puoi ritrovare nel carrello della spesa, tra i beni di prima necessità come la pasta, il pane e la cioccolata. Una storia che non può non attrarre: un parco divertimenti, un misterioso fantasma e scritta da un autore famoso.
La trama è abbastanza semplice: un ragazzo di 21 anni decide di lavorare per un pò, per permettersi gli studi e per svagarsi dalla conclusione della storia con la fidanzatina (un pò oca), in un parco giochi (quelli tipici americani). Con la sfiga che caratterizza tutti i personaggi di stephen King becca il parco divertimenti popolato dal fantasma di una ragazza che è stata uccisa lì.
Comunque la storia horror qui è più un contorno. La vera storia, a mio avviso, è la crescita interiore che fa questo ragazzo.
Il libro è bello, il protagonista è simpatico e la trama scorre veloce. Mancano le motivazioni dell’omicidio e molti dettagli sul serial killer, che avrei apprezzato di più. A tratti, ricorda Mucchio d’Ossa, anche se devo ammettere che lo stile di Stephen King è molto cambiato e quasi non sembra essere un libro suo. Le motivazioni potrebbero essere due: 1)non è lui che scrive ma ha assunto chi scrive per lui e 2) crescendo/invecchiando, lo stile narrativo cambia.
Lo consiglio vivamente a tutti, è un ottimo libro da leggere alla fine di una Estate, soprattutto se questa si è trascorsa lavorando e con pochi giorni di ferie a disposizione.
Buona lettura!