Nella cornice del Pidocchietto, ieri pomeriggio, si è celebrata la V edizione del premio cittadino L’Arco di Aprilia, organizzata dall’associazione culturale omonima. La comunità apriliana, richiamata dai nomi illustri, ha gremito la sala con entusiasmo e commozione. Sì, perché anche quest’anno la giuria, composta da Marina Cozzo, Roberto Diana, Salvatore Sferlazzo, Francesco Tinto e Maddalena Tinto, ha selezionato nomi che danno lustro ad Aprilia, ma anche valore emotivo.
C’è anche Sfera Magazine sul palco, perché il direttore responsabile della testata, la dottoressa Marilena Ferraro figurava nella lista dei premiati, per l’informazione e l’insegnamento.
“Cavaliere del Giornalismo Scolastico – questa la motivazione del Premio – la Ferraro, è la seconda tessera femminile apriliana del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio e il primo direttore donna di testata giornalistica cittadina. Ma l’importanza vera è nel lavoro che svolge a scuola da docente, presso l’Istituto Gramsci di Aprilia: iniziative importanti contro il cyberbullismo e la formazione di giovanissimi già proiettati in un futuro concreto, attraverso l’uso della tecnologia e del web con progetti che conclamano la sua abilità e passione per i giovani, l’insegnamento e, perché no, verso il giornalismo”.
La dottoressa Ferraro può già vantare una carriera ventennale nel mondo dell’informazione ed ha saputo interpretare in maniera ottimale i profondi e rivoluzionari cambiamenti del mondo del giornalismo dell’ultimo decennio, che possono sintetizzarsi con l’addio alla carta stampata e l’avvio pionieristico dell’informazione on line.
Oggi Sfera Magazine è il web magazine più letto e più “social” del territorio apriliano.
L’evento, presentato da Johnny Passa e Marina Cozzo, ha visto sfilare un abito di fiori realizzato da Savina Tatti e indossato dalla modella Tosca Maglione, che sul palcoscenico ha portato grazia e colore, prestandosi anche nella consegna dei premi realizzati da Vanessa Gemignani.
Il premio per l’arte è andato al trombettista Nicola Tariello.
Il premio storico è stato assegnato a Mario Cavicchioli.
Il premio per il sociale è andato ai genitori dell’Agpha.
Menzione speciale della giuria alla memoria del dottor Carlo Pietropaoli, con la seguente motivazione: “Gli occhi magnanimi catturati da pennellate di cielo osservavano con attenzione la sua gente di Aprilia, i suoi pazienti, mentre sedeva alla scrivania del suo studio in Piazza della Repubblica.
Quarant’anni di vita vissuti tra impegno, studio, tra gli affetti della famiglia e quelli della gente che incontrava; quarant’anni intensi, belli, pieni, anche con sacrifici, che Carlo non vedeva mai come tali.
Con la famiglia si trasferì a vivere a Roma, ma il dottore mantenne il suo studio ad Aprilia, dalla quale non aveva intenzione di staccarsi, per legami fortissimi stretti con tanti personaggi: Salvatore Puleo il calzolaio, Tommaso Calvino, Cesare Bencivegni l’imprenditore, Giovanni Cozzo l’avvocato, i colleghi Di Scenna e Bianco, Pennini, e tante altre persone, perchè seppur fosse timido ed introverso era un vulcano di uomo.
Tale fu la traccia lasciata della sua esistenza, che un gruppo di suoi amici nel 1980 fece realizzare dallo scultore apriliano Sergio Iezzi un busto da apporre all’ingresso del cimitero di Aprilia.
Poi le mani di furfanti imperdonabili strapparono quel ricordo cittadino.
Lo scorso 8 giugno, presso il Cimitero di Aprilia, si è tenuta la cerimonia di scopertura del nuovo busto in marmo sintetico (resina), realizzato nuovamente per il medico.
Perchè il dottore era di quegli uomini affascinanti e nobili e professionali, ma, sopratutto, era “uno di noi”.
Il copione di quello che poi diventa anche uno spettacolo ha previsto gli interventi artistici della bravissima cabarettista Michela Giraud, dei musicisti Rita Nuti e Nicola Tariello, delle voci di Maria Pia Fenzi e Massimiliano Sorrentino, in arte Bombelvis.