“Noi siamo tutti musulmani, ma lottiamo per un Islam di pace; la politica integralista estrema non ci appartiene”
Toccante e pieno di significati l’incontro che si è svolto ieri nel palazzo dell’immigrazione di Aprilia.
Fiaccolata contro il terrorismo, questo il tema ufficiale affrontato dai presenti i quali rivendicavano l’estraneità al corpo dell’ISIS che si inspirerebbero alla religione per compiere atti di natura sanguinolenta ed appunto terroristica.
I partecipanti a questa iniziativa erano tutti di origine islamica, uomini e donne, legati da un unico scopo rifiutare la violenza dell’ISIS, delle dittature, dei nemici della democrazia e della libertà dei popoli: uniti per sostenere con fermezza la contrarietà alla violenza dell’ISIS e il suo barbaro progetto di morte e di sopraffazione.
“Noi siamo tutti musulmani, ma lottiamo per un Islam di pace; la politica integralista estrema non ci appartiene – commenta il presidente dell’Associazione Donne Tunisine-Arabe Sihem Zrelli. All’incontro erano presenti anche i bambini, che indossavano una maglietta recante un messaggio distensivo fra popoli ed al tempo stesso di condanna verso la violenza.”
I partecipanti si sono detti quantomeno perplessi dalla deriva mediatica che sta iniziando a pendere dal lato dell’ostilità; questo andrebbe ad influenzare il pensiero comune della gente che, non avendo una controparte per costruire un giudizio, fa spiccare la mancata tendenza al giudizio immediato e negativo.
Ciò che la manifestazione di ieri ha voluto comunicare è proprio quella forte volontà di dimostrare la totale estraneità del mondo spirituale islamico dalla violenza dell’ISIS, e la presenza simbolica di donne e bambini ha voluto lanciare un messaggio di distensione. Le famiglie musulmane presenti sul territorio si dissociano completamente da qualsiasi forma di odio e anzi si impegnano con ogni mezzo per portare alla ribalta i valori affettivi della famiglia.
“Tuttavia – prosegue Sihem Zrelli – l’evento che abbiamo deciso di organizzare non è stato patrocinato da nessuna istituzione ed abbiamo constatato una certa freddezza da parte del Comune e da tutte le altre associazioni politiche. Ciò ci sembra strano perché l’unico intento che ci muove è quello di promuovere la pace sociale. L’Islam secondo noi è dialogo e non rabbia né violenza, ed è quindi proprio la mancanza di questa dialettica che ci ha lasciato interdetti; al termine dell’incontro abbiamo deciso di accendere delle torce in memoria di tutti coloro che hanno perso la vita nella lotta al terrorismo, sia europei che arabi. A novembre partirà da Palermo una carovana in nome dei diritti umani, e per l’occasione siamo lieti di annunciavi che ci sarà una tappa della suddetta anche ad Aprilia. L’evento organizzato e volto in collaborazione con le mamme tunisine che hanno perso un loro figlio in mare durante la traversata verso le coste italiane di Lampedusa. E’ un omaggio ai 501 figli dispersi in mare. Ringraziamo l’Imam della moschea di Aprilia, Nouri Baazoui, che ci ha permesso di lanciare questo messaggio in cui vogliamo far capire l’importanza che la famiglia ha nelle nostre tradizioni.”
Melania Orazi