“Picture yourself in a boat on a river,
With tangerine trees and marmalade skies.
Somebody calls you, you answer quite slowly,
A girl with kaleidoscope eyes”Lucy in the sky with diamonds, The Beatles
Era il 1974, quando furono rinvenuti i resti di un nostro antenato, un esemplare di Australopithecus afarensis: una femmina adulta dell’età apparente di 25 anni, vissuta circa 3,2 milioni di anni fa. Venne chiamata Lucy, in onore della canzone dei Beatles.
Per molto tempo, Lucy è stata considerata la nostra progenitrice. Ma recenti scoperte hanno messo Lucy in discussione. Un antico parente dell’uomo, fino ad oggi sconosciuto, è venuto alla luce in Etiopia. La nuova specie è stata chiamata Australopithecus deyiremeda. Possibile che non sia Lucy la nostra progenitrice più diretta? E che la specie umana si sia evoluta da diverse specie? Gli esperti ancora non sono in grado di dare una risposta ma non escludono nessuna possibilità. Molto probabileche la prima fase dell’evoluzione umana sia stata sorprendentemente complessa.
I nuovi resti fossili condividono alcune caratteristiche con Lucy ma presentano anche sostanziali differenze: alcuni denti hanno una struttura delle radici diversa, e in generale sono più piccoli di queli di A. afarensis, il che potrebbe indicare una dieta diversa.
La scoperta è apparsa sulla rivista Nature e pone tantissimi quesiti diversi: come le diverse specie vivevano le une a fianco alle altre? Si incrociavano tra loro o si tenevano a distanza?
Assia Manfredino