L’indagine di Sos Il Telefono Azzurro Onlus e Doxa Kids sui comportamenti dei ragazzi italiani conferma la massiccia presenza delle tecnologie nella vita degli adolescenti italiani, per svago, scuola, ricerche: insomma, ogni motivo è buono per essere sempre online.
I dati precisi hanno rivelato che il 61% usa internet per ascoltare musica, il 60,2% per guardare video, 58,3 % per fare ricerche per la scuola e i compiti per curiosare e navigare nel web, 22% per fare acquisti, soprattutto comprando online giochi (34,6 %) e il 17,6% delle ragazze acquista anche libri.
Discorso a parte per i due fattori che hanno influenzato in maniera totale la vita degli adolescenti di tutto il mondo, ovvero Facebook, utilizzato dall’82,3% e poi soprattutto Whatsapp, scaricato dall’89,8% dei ragazzi. Soprattutto per quest’ultimo social network bisogna soffermarsi sulla novità introdotta una settimana fa e che ha sollevato molto clamore: la doppia spunta blu, che sta ad indicare che il messaggio è stato letto dal destinatario.
Molti si sono lamentati dell’eccessivo controllo che permette questo programma, e altri hanno già usato questa novità come pretesto di litigio perché “non si può neanche ignorare un messaggio e rispondere quando si ha voglia”.
Insomma, nessuno nega l’importanza e la rivoluzione nel campo della comunicazione che ha permesso Whatsapp, ma bisogna spiegare soprattutto a chi lo utilizza in una fascia d’età particolare quale l’adolescenza, che non deve mettere a repentaglio i rapporti sociali.
L’età minima prevista per l’utilizzo di social networks è 13 anni, ma purtroppo raramente i genitori vietano l’uso della tecnologia ai bambini di età inferiore (più dell’85% dei bambini più piccoli di 13 anni è già iscritto a Facebook). Limiti di età giusti, alla luce dei fatti di cronaca che hanno evidenziato un aumento del cosiddetto “cyberbullismo”, ovvero violenze psicologiche su aspetto fisico e idee fatte da ragazzi bulli agli adolescenti più “deboli” : 1 ragazzo su 10 ne è stato vittima. E non mancano i rischi legati alla visibilità dei dati personali: 1 adolescente su 5 ha il proprio profilo totalmente pubblico sui social network.
Altro aspetto rischioso dell’utilizzo dei social network da parte dei più giovani è rappresentato dalle conseguenze dell’avere un profilo totalmente aperto, e quindi visibile anche ai non amici virtuali: bisogna fare attenzione per evitare di essere adescati da persone potenzialmente pericolose che adescano minorenni su internet.
Insomma, nonostante l’importanza del web e delle applicazioni per smartphone, è importante ricordarsi di “maneggiare con cautela” i mezzi di un vero proprio mondo parallelo che spesso influenza troppo la vita di persone di ogni età.
Melissa Bucossi