Da poche ore, in Gran Bretagna si respira aria di novità: le urne referendarie del Brexit – quesito legato alla permanenza nella Comunità Europea – hanno dato il proprio verdetto. I britannici, seppure con poche differenze sostanziali, hanno votato “leave”. Per l’Europa, dalla data di oggi, si aprono scenari nuovi.
Si prospetta una “sfida” intestina, considerando che in Scozia ed Irlanda, in verità, la percentuale più alta è stata conquistata dal “remain”: considerando che gli scozzesi, da tempo, tendono verso la strada indipendentista, non si esclude un aumento di consensi in merito al “divorzio”.
Per i numerosi italiani in Inghilterra, poi, si apre una questione annosa: a meno di accordi con Bruxelles – travolta da questa novità, in quanto nessun paese è mai uscito dalla UE – si sarà considerati extracomunitari, auspicando un impatto minimo sul settore del lavoro.
Per quanto sia un referendum consultivo, è difficile che il Governo ignori il responso del popolo: per il premier David Cameron, intanto, aleggia lo spirito delle dimissioni.