Federalimentare, l’associazione delle industrie alimentari italiane, e Fiere di Parma hanno presentato “Cibus 2014” a stampa ed operatori della fiera “Sial” di Parigi, ieri notte presso l’Ambasciata Italiana in Francia.
“La nostra attività culmina nel momento espositivo – ha precisato Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma – ma nasce e si sviluppa nel supporto delle relazioni di lungo periodo che l’industria alimentare italiana ha imparato a trattenere con i diversi universi di relazione nei vari mercati e assume forme diverse: dagli educational alle visite guidate delle reti distributive dei mercati esteri più interessanti; dall’aggiornamento delle banche dati agli eventi overseas in collaborazione con Anuga. Il nostro dovere non è utilizzare le risorse dei nostri clienti per replicare o acquisire fiere all’estero, ma capitalizzare insieme ad essi la nostra reputazione e la collaborazione con gli stake holders per cogliere rapidamente le migliori opportunità di marketing collettivo, tra cui le fiere leader nei vari mercati obiettivo”.
In vista della 17° edizione di Cibus, nel maggio del 2014, ecco alcune delle prossime iniziative:
Cibus, giunta alla 17° edizione, è la fiera dell’alimentare italiano. Si tiene negli anni pari a Parma e rappresenta la maggiore esposizione food in Italia e tra le più importanti in Europa, come dimostrato anche dal successo dell’edizione 2012: 2200 espositori, 1000 top buyers da 70 Paesi invitati con programma di incoming dedicato, 63.000 visitatori; 120.000 mq di area espositiva (vedi scheda più avanti).
A Cibus partecipano tutte le aziende di riferimento dell’industria alimentare italiana, di ogni settore: dai salumi e le carni al lattiero-caseario, dal pomodoro alla gastronomia, dal dolciario e confectionery al surgelato; dal biologico alla ristorazione fuori casa; fino alle aziende che propongono prodotti salutisti e dietetici nel complementare “Pianeta Nutrizione”. Seguendo le indicazioni provenienti dalle aziende alimentari, Fiere di Parma e Federalimentare hanno modellato le ultime edizioni di Cibus con una forte attenzione all’export internazionale, curando in modo particolare l’incoming dei top buyers dall’estero.
“L’attenzione alle esigenze dei mercati è molto gradita dall’industria alimentare italiana – ha spiegato Daniele Rossi, direttore generale di Federalimentare – tanto che un sondaggio svolto tra le 2300 aziende espositrici di Cibus 2012 ha confermato l’alto grado di soddisfazione: l’80% degli intervistati si è detto molto soddisfatto e il 10% soddisfatto. Il nostro obiettivo è quello di fornire, assieme all’Ice, la massima assistenza alle aziende italiane, presentandole ed accompagnandole nelle più importanti fiere internazionali”.
Grazie alla cabina di regia congiunta con il Comitato delle Aziende Alimentari, Cibus può definirsi una fiera organizzata “per le aziende dalle aziende”, diventando con Federalimentare una sede permanente dove le aziende sviluppano continuamente relazioni con i retailer esteri.
Che cosa è Federalimentare
La Federazione rappresenta 19 associazioni di categoria e 6.250 aziende alimentari. Gli obiettivi sono la valorizzazione dell’immagine dell’industria alimentare, la tutela e la promozione dei suoi prodotti in Italia e all’estero, la tutela degli interessi generali del settore industriale alimentare sul piano economico, giuridico-normativo, tecnico, sindacale, dell’innovazione, della ricerca e più in generale delle relazioni istituzionali.
Che cosa è Cibus
E’ il salone internazionale dell’alimentazione che viene allestito ogni 2 anni, negli anni pari, presso Fiere di Parma. Collegata a Cibus, c’è “Cibus Tec”, la fiera della tecnologia alimentare, che viene allestita ogni 3 anni, sempre presso Fiere di Parma. La 16° edizione di Cibus, tenutasi nel maggio 2012, ha visto la partecipazione di 63 mila operatori professionali, tra i quali migliaia di buyers esteri provenienti da 70 Paesi, di 2203 espositori da 15 Paesi, di 1082 giornalisti, di cui il 10% esteri. L’area espositiva di Cibus è di 120.000 metri quadrati. I buyers esteri provenivano da: Europa 33%, Nord America 20%, Asia 18%, Sud America 10%, Europa extra UE 10%, altri 10%.