A fronte dell’annuncio dell’arrivo di altri rifiuti da parte di AMA all’impianto TBM di Aprilia, le associazioni Aprilia Libera, La Città degli Alberi e Cittadini Pentastellati-Grillini Apriliani intervengono chiedendo a Terra di ricorrere ai poteri conferitigli con il potere di ordinanza.
“La gestione fallimentare di Gualtieri non può ricadere su Aprilia e il Sindaco Terra deve annunciare la sua netta contrarietà a tale decisione e l’intenzione di mettere in atto tutto il possibile nei confini previsti dalla legge. L’articolo 191 del Testo Unico dell’Ambiente (Ordinanze contingibili e urgenti e poteri sostitutivi), consente al primo cittadino di adottare provvedimenti per la rimozione dello stato di pregiudizio della pubblica incolumità e quindi di ostacolare l’arrivo di altri rifiuti, al fine di tutelare il nostro territorio e la nostra popolazione che, dopo essersi impegnata a differenziare al massimo, non merita tutto questo.
Non permetteremo che la colpa dell’inettitudine di altri ricada sul nostro territorio. In virtù di quanto stabilito dall’art.191 del T.U.A., chiediamo che il sindaco, massima autorità sanitaria, per il principio di precauzione e per dare priorità alla riduzione del rischio, neghi, attraverso una ordinanza motivata, il conferimento di ulteriori quantitativi di rifiuti ad Aprilia e chieda all’ARPA Lazio urgenti rilievi per verificre eventuali condizioni di Rischio Ambientale del quartiere Sacida-Campoverde.
L’ordinanza sindacale andrebbe emessa non solo perché questa decisione unilaterale (bypassando pure il sindaco) di AMA viola il Piano Regionale Generale dei Rifiuti (che ha stabilito il principio del trattamento dei rifiuti all’interno dello stesso ATO), ma perché in palese contrasto col principio di precauzione, ed anche perché l’impianto è omologato per 189.000 t/a e non per 409.000 t/a (vedi https://www.latinaoggi.eu/news/attualita/109072/manlio-cerroni-vi-racconto-rida-ambiente-), e ancora ci chiediamo se l’impianto che sorge a poche decine di metri dalle abitazioni, potrebbe arrecare danni all’ambiente e alla salute dei residenti, come in generale avverrebbe per gli impianti di trattamento rifiuti secondo le recenti indicazioni ISDE (https://pontiniaecologia.blogspot.com/2022/03/lisde-di-latina-sischiera-con-lisde.html)
In particolar modo Terra deve adottare il potere di ordinanza perché la responsabilità dell’ampliamento dell’impianto è anche sua; infatti, già nel 2002, quando ancora l’impianto era di minime dimensioni, dichiarò che tanto quel TERRITORIO ERA COMPROMESSO, mentre nel Consiglio comunale del 15 novembre 2012, sulla variante di destinazione d’uso temporanea, propedeutica all’ampliamento della RIDA Ambiente, egli, già sindaco f.f., oltre che assessore all’Urbanistica, votò esprimendo parere favorevole alla ratifica della variante urbanistica.
Noi non dimentichiamo che, nel dibattito che portò all’approvazione della variante sopra citata, ilsindaco accolse la notizia del benefit economico, – che poi ha dirottato su altre voci di bilancio -, come giusto ristoro per il quartiere che ospita l’impianto di trattamento. Egli e la sua maggioranza devono scongiurare l’ennesimo sciacallaggio che si compie nei confronti della nostra terra.
Ci aspettiamo che a questa richiesta si uniscano anche il coordinamento dei CdQ e i gruppi politici, che recentemente hanno mostrato di apprezzare le nostre proposte sulla tutela del territorio e sul PINQuA, sostenendola fortemente, anche se rimaniamo basiti osservando che il Programma triennale delle opere pubbliche abbia ancora una volta ignorato totalmente una realtà così trascurata come Sacida, ancora in attesa dei servizi primari, delle scuole, delle chiese e delle strade”.
Annalisa Pommella