Chi ci può spiegare i sogni? A cosa servono e come si formano
Cosa si nasconda dietro questo evento così misterioso ancora non è possibile definirlo con certezza. Quando gli occhi si chiudono e si perde contatto con il mondo esterno gli esseri umani, anche quelli che non ne conservano memoria, diventano spettatori, per quasi due ore a notte, di immagini fantastiche proprio come davanti a un film dall’impatto fortemente emotivo. I muscoli del corpo si paralizzano mentre il cervello, in corrispondenza di alcune precise fasi del sonno, torna a essere attivo proprio come nello stato di veglia. Negli anni ’50, quando William Dement – oggi uno dei più famosi scienziati del sonno – formulò quest’ipotesi studiando il sonno dei gatti, la comunità scientifica pensò subito a un errore del giovane ricercatore. In realtà la scoperta segnò un punto di svolta nella ricerca oltre che del sonno, anche dell’attività irreale. Esattamente 50 anni fa si scoprì infatti che i sogni, intesi come visioni vivide e bizzarre, si verificano in corrispondenza delle fasi di sonno caratterizzate da un movimento rapido degli occhi, e per questo chiamate R.E.M. (Rapid eye movement). «Ciò che sogniamo – spiega Dement – accade veramente nei nostri cervelli». Tanto è vero che se una persona sta sognando di assistere a una partita di tennis, i suoi occhi, sotto le palpebre, si spostano da sinistra a destra come farebbero nella realtà. In quest’ottica il fatto che si stenti a ricordare i sogni, secondo alcuni ricercatori, può essere un meccanismo di protezione del cervello: rischieremmo altrimenti di confonderli con la realtà, con serie conseguenze per il benessere psichico di ognuno. Passiamo circa sei anni della vita a sognare, circa 50 mila ore. I sogni sono la terza attività della mente, diversa dal ragionare (a mente sveglia) e dal dormire profondamente. L’umanità li ha sempre considerato fondamentali, domandandosi che senso avessero. La risposta definitiva a questa stupefacente domanda non esiste, sicuramente però sognare fa bene non solo al fisico ma anche alla mente.