Da domani le imprese e i lavoratori autonomi (falegnami, elettricisti ecc.) saranno tenuti ad accettare i pagamenti tramite POS per tutti gli acquisti che superano la cifra di 30 euro. Secondo le stime realizzate dalla CGIA di Mestre, un’impresa con 100 mila euro di ricavo annuo, con il POS, tra il canone mensile ed annuale, per non parlare della commissione sull’incasso, dovrà sostene una spesa di circa 1200 euro all’anno. Secondo il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi, tutte le imprese che lavorano per altre imprese o per la Pubblica Amministrazione saranno obbligate a pagare un costo aggiuntivo del tutto inutile.
Secondo le parole del segretario, i più colpiti potranno essere gli autotrasportatori, le imprese di pulizie e di costruzioni; le aziende di fornitura calzature ed abbigliamento, i commercianti all’ingrosso. Tutte queste attività sono penalizzate, perché ricevono già adesso dei pagamenti tracciabili. Almeno per ora è ancora possibile non accettare pagamenti tramite carta di debito; non sono previste per adesso sanzioni. Questa novità, specialmente per i lavoratori autonomi come elettricisti, idraulici, falegnami, antennisti, ecc, nonché per i dipendenti e i collaboratori, ha provocato dei malumori. Le banche si stanno muovendo in questo senso, con alcune offerte dedicate ai propri migliori clienti. Secondo le stime della CGIA su un campione designato di istituti di credito italiani, un’azienda con 100 mila euro di ricavo annuo, tra canoni e commissioni, dovrà sostenere una spesa di circa 1200 euro annui. Per ogni tipologia di POS il prezzo varia a seconda della versione: si passa dalla versione base a quella senza fili al modello che si utilizza anche al di fuori della struttura lavorativa (GSM). Le spese per l’utilizzo del POS saranno deducibili ai fini del reddito d’impresa e sarà possibile riscontrare un risparmio sul costo totale al netto delle imposte, grazie alla deducibilità dell’onere di cui sopra si è fatto riferimento.
Melania Orazi