Sgomento tra i poliziotti penitenziari. I carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo un provvedimento cautelare nei confronti di 14 persone ritenute responsabili di aver permesso l’introduzione nel carcere di Velletri di droga, cellulari e schede telefoniche usati dai detenuti; tra le persone coinvolte anche un infermiere e un Agente della Polizia Penitenziaria di Velletri. L’inchiesta coinvolge inoltre anche le Case Circondariali di Rebibbia, Civitavecchia, Regina Coeli, Campobasso, Viterbo e Spoleto.
“La notizia dei provvedimenti cautelari emessi dalla procura di Velletri, circa l’ingresso in alcuni penitenziari, tra cui anche quello di Velletri, di droga e cellulari, ci lascia amareggiati“. Questo è quanto affermano in un comunicato congiunto Alessandro De Pasquale, segretario nazionale della UGL Polizia Penitenziaria, e Carmine Olanda Segretario Generale del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria).
“Auspichiamo – dichiarano i sindacalisti- che la procura faccia subito chiarezza anche in ordine alla presunta responsabilità di qualche poliziotto penitenziario coinvolto nella triste vicenda.Tuttavia, ribadiamo che la polizia penitenziaria e tutte le categorie di lavoratori che operano negli istituti penitenziari sono un’istituzione sana e che svolge un compito delicato“, concludono.