Acquisti in fattoria ancora per pochi
I numeri sono lontanissimi da quelli americani, dove se ne contano oltre 4mila, ma i farmer market anche in Italia sono un fenomeno in crescita. E secondo le stime si potrebbe arrivare entro l’anno a 400 mercati degli agricoltori dove acquistare frutta, ortaggi di «prima mano», ma anche formaggi, latte, olio e vino a prezzi scontati. Le organizzazioni agricole calcolano che la spesa fatta in un angolo di campagna trasferito nel centro delle metropoli costi almeno il 30% in meno rispetto agli acquisti al supermarket. Una soluzione dunque vantaggiosa per tutti: per i produttori agricoli che vendono direttamente senza subire le pressioni degli intermediari, e per i consumatori che acquistano prodotti garantiti sul piano della qualità e del prezzo.
In Italia una legge firmata dall’ex ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, ha disciplinato la filiera cortissima con regole rigide per dare spazio solo ai veri agricoltori. L’imperativo è favorire il risparmio, ma anche offrire al consumatore un prodotto del territorio garantito sul piano della freschezza, della qualità (è obbligatoria l’indicazione d’origine) e non stressato dai lunghi viaggi. E i consumatori sembrano apprezzare. La spesa in fattoria non è una novità, La Coldiretti calcola infatti che il giro d’affari degli acquisti nei frantoi, nelle cantine e nelle malghe sfiora i 2,5 miliardi con oltre 57mila aziende dove fare shopping.
Ma non è agevole per tutti andare in campagna, soprattutto per chi vive nelle grandi città. E allora è l’agricoltore che si sposta. Tra i primi farmer market c’è quello di Taranto, realizzato nel centro cittadino e gestito dai produttori che fanno capo alla Coldiretti. Ora però i mercatini spuntano come funghi. Presto si aprirà una struttura a Milano e si tratta per Roma. E sono operativi mercati a Torino e in tante altre grandi città. Contro il caro-prezzi ci sono anche i dispenser di latte fresco e di alta qualità che arriva direttamente dalla stalla. Le prime iniziative risalgono a qualche anno fa e oggi sono oltre 600 i distributori con una vendita complessiva di 8.500 tonnellate di latte. È il classico esempio di filiera cortissima che consente di acquistare un litro di latte «Doc» a un euro contro 1,40–1,60 del prezzo medio nelle normali catene distributive. Con il latte alla spina dunque si può risparmiare molto e contrastare così pesanti aumenti che si sono registrati nell’ultimo anno per il latte al dettaglio.