Scatta la protesta degli scrittori contro il colosso guidato da Jeff Bezos. Amazon da tre mesi è impegnata in una battaglia contro la casa editrice Hachette, controllata dal gruppo francese Lagardere: il gigante del commercio elettronico punta a strappare condizioni vantaggiose nella vendita di e-book. Veri sconfitti di questo braccio di ferro fra i due gruppi sono gli scrittori: Amazon, infatti, ha iniziato a creare difficoltà ad Hachette, impedendo l’ordine dei titoli in uscita o causando ritardi nella consegna. A seguito dell’azione di Amazon, che aveva cominciato ad ostacolare la vendita di alcuni testi, i libri di Preston, scrittore di thriller di successo, ad esempio, hanno subito su Amazon (dove vende metà delle sue copie) un calo delle vendite intorno al 60%.
Così gli autori hanno deciso di insorgere contro Amazon firmando una missiva ideata proprio dal 58enne Douglas Preston, che sarà pubblicata domenica sul New York Times. Preston si è rivolto direttamente ai lettori chiedendo loro di scrivere direttamente al numero uno Jeff Bezos, per liberare gli scrittori dalla loro condizione di «ostaggi» nelle dispute commerciali della società:
«Facciamo appello ad Amazon affinché risolva la sua disputa con Hachette senza danneggiare gli scrittori e senza bloccare o ritardare la vendita dei loro libri ai lettori» – è quanto si legge nella lettera.
Nelle ultime settimane, il colosso dell’e-commerce aveva offerto un compromesso temporaneo: sarebbe tornato a vendere i libri di Hachette a condizione che le due parti devolvessero i propri guadagni agli scrittori. Hachette avrebbe rifiutato l’accordo, perchè accettando di ridurre i suoi profitti sarebbe andato contro gli interessi degli autori pubblicati dalla casa editrice, che erano insorti contro la proposta.
Quasi mille gli scrittori che hanno firmato la lettera appello, fra i quali John Grisham, Stephen King, Robert A. Caro, Junot Díaz, Malcolm Gladwell, Lemony Snicket, Michael Chabon, Michael Lewis, Jon Krakauer, Scott Turow, George Saunders, Sebastian Junger, Philip Pullman e Nora Roberts, per costo d’inserzione pari a 104.000 dollari, cifra sborsata da una manciata di autori di maggiore successo.
Amazon ha reagito con una petizione su Change.org., contente pesanti accuse rivolte all’autore di gialli, definito “arrogante” e “opportunista” e con la quale ha difeso i meriti della società, spezzando così il silenzio stampa.
Melania Limongelli