Il Fertility Day divide l’opinione pubblica già da qualche giorno: a far sentire la propria voce, in queste ore, è una delle realtà più diffuse in provincia in merito al diritto delle donne: il Centro Donna Lilith.
Il centro cita Lea Melandri: “L’obbligo riproduttivo per le donne ha una storia secolare. È stato il loro destino. Di volta in volta qualcuno al potere si fa carico di ricordarglielo con le buone o le cattive maniere”
È, per noi, particolarmente difficile e doloroso accettare un simile diktat perché imposto da una ministra, da una donna.
“La campagna di sensibilizzazione” del ministro Lorenzin costringe le donne a sentirsi colpevolizzate, violate in una sfera così intima e personale, noi del Centro Donna Lilith sentiamo il dovere morale ancor prima che politico di parlare, di mettere in guardia, da una pericolosa deriva le giovani generazioni: uomini e donne. Ancora una volta ricorriamo alle parole, per noi un manifesto, scritte da Lea Melandri all’indomani dell’annuncio del Fertility Day.
“Di quante “colpe” devono farsi “perdonare” le donne? Colpevoli se abortiscono (e non alimentano la loro stirpe), colpevoli se non sfruttano al massimo la loro Fertilità (vedi oggi il Piano del Ministero della Salute) per arginare il meticciato che avanza. O colpevoli, semplicemente, per quelle potenti “attrattive ” o “risorse “-erotiche e materne- del loro corpo, che l’uomo ha desiderato, temuto e perciò sottomesso a suo vantaggio?”