Come correggere il comportamento del bambino

Poche strategie per una buona educazione

Il vostro bambino non vi ascolta e non rispetta le regole che gli date? Molto probabilmente con lui non state usando l’approccio giusto e i vostri insegnamenti non sono abbastanza efficaci. Forse è il caso di integrare il vostro progetto educativo con delle piccole strategie che potrebbero supportare il difficile mestiere di genitore. Se il bambino non ha ancora superato i due anni e fa l’esatto contrario di ciò che gli diciamo, è molto probabile che la ragione del suo comportamento dipenda semplicemente da un’incomprensione su ciò che deve e non deve fare, o dal fatto che non abbia ancora memorizzato le richieste dei genitori. A volte basta saper comunicare al bambino in modo appropriato il corretto comportamento da seguire per ottenere in breve tempo dei buoni risultati. L’importante è parlare con parole semplici, alla sua portata, e ripetere spesso ciò che gli si vuole insegnare. Quando il bambino rispetta le regole è indispensabile dirgli che è stato molto bravo e contemporaneamente dargli delle conferme affettive, sia per incentivare la condotta corretta, sia per rafforzare la sua stima e la sua fiducia in se stesso.

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Intorno ai quattro anni è inevitabile che nel parlato del bambino compaia qualche parolaccia, sentita chissà dove. Del resto è impossibile controllare totalmente l’ambiente esterno che entra in contatto con lui quotidianamente, dalla scuola alle persone che si incontrano per la strada. Non allarmatevi. È inutile sgridarlo e demonizzare la parolaccia come se fosse qualcosa di assolutamente proibito. Non faremmo altro che alimentare la sua curiosità stimolandolo a “provare” la trasgressione, forse al fine di attirare l’attenzione o soltanto per vedere che cosa succede. Potremmo cercare di arginare questa brutta abitudine chiedendogli se lui conosce il significato della parolaccia e se capisce l’effetto che fa. Se ancora non funziona, quando il bambino vi sfida ripetendo la parolaccia come una cantilena, ignorate il suo gioco e badate ad altro; non dategli peso in alcun modo. Presto il bambino si stancherà della vostra indifferenza e perderà interesse. Se l’abitudine persiste ancora e siete proprio disperati, provate a sostituire la parolaccia con parole simpatiche del tipo “perdindirindina”, “accipicchiolina”, usandole voi stessi. Lui ben presto vi imiterà dimenticandosi le vecchie brutte parole. I genitori devono essere dei modelli, quindi i comportamenti che si vogliono indurre nel bambino devono essere seguiti innanzitutto da loro. La coerenza è la regola fondamentale di ogni genitore. Non possiamo farci scappare delle parolacce in presenza dei bambini e pretendere da loro di non dirle. Perderemmo inevitabilmente la nostra credibilità. L’educazione dei bambini è un tema molto delicato. Negli ultimi anni i genitori sono divenuti più consapevoli e attenti alle tematiche pedagogiche, ma hanno la tendenza ad essere poco autorevoli, alimentando di conseguenza i capricci da parte loro e l’insicurezza. Bilanciare l’affetto e il rimprovero, inteso non in senso repressivo, ma come strumento di guida e punto di riferimento per il bambino,  è senz’altro il primo passo per una buona educazione dei nostri piccoli.

 Stefania Cocco

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