Si sa, da piccolini tutti preferiscono giocare, stare con gli amichetti, e – problema di oggi – giocare ai videogiochi e stare incollati al computer.
E allora viene da chiedersi: e l’abitudine alla lettura che fine fa?
Quando bisogna iniziare a considerare questa tappa fondamentale per la formazione del bambino?
Risponde a tutti i quesiti la Dottoressa Anna La Guzza, psicologa clinico- dinamica, che sottolinea l’importanza di questo hobby: favorisce la comprensione degli eventi, sviluppa l’immaginazione e potenzia le capacità logiche e astratte, l’attenzione e la memoria. Vediamo quali passi devono seguire i genitori: innanzitutto non è mai troppo presto per iniziare, e quindi già in gravidanza la mamma, leggendo ad alta voce, abitua il cervello del bambino a rispondere agli stimoli sonori; nei primi mesi, sebbene per ovvi motivi il bambino non sia in grado di comprendere, è utile abituarlo a sentire gli adulti leggere per fargli ascoltare il tono delle frasi in base alle reazioni emotive, aiutandolo ad allenare l’apparato fono – articolatorio nel distinguere i suoni e nell’abituarsi a sentire un’unica lingua.
Da 1 a 3 anni si possono comprare i primi libri: in cartone, piccoli e leggeri con molte figure colorate; dai 3 ai 6 anni inizia la fase in cui il bambino interagisce facendo domande e inizierà ad attribuire il proprio significato emotivo al racconto.
Infine, dai 6 anni in su, con l’inizio delle scuole elementari, il bambino comincia la lettura autonoma: è consigliabile proporgli libri su animali, storie d’avventura e fantascienza. Insomma, la passione per la lettura nasce da una sana abitudine che va coltivata già dal grembo materno, producendo capacità immaginativa, linguaggio e scrittura impeccabili e livello culturale sempre più alto.
di Melissa Bucossi