Fuma un adolescente su 5, più alcol fra i maschi
Nonostante si moltiplichino le campagne di sensibilizzazione contro l’uso e l’abuso di alcool, secondo l’Istat il 13,6% dei giovani tra gli 11 e i 15 anni consuma o ha consumato alcool, comportamento già rischioso in sé, ma ancor più grave perché pone le basi per possibili consumi non moderati nel corso della vita.
Negli ultimi 10 anni in particolare sono aumentati i giovani che amano bere occasionalmente, anche fuori pasto, e non limitandosi a vino e birra: esemplare il fenomeno denominato “binge drinking”, ossia l’eccesso di bevande alcoliche in un breve lasso di tempo, in cui la categoria più a rischio pare essere quella dei 18-24 anni.
I dati che emergono dalla ottava Relazione annuale al Parlamento sugli interventi realizzati dal Ministero della salute e Regioni, in attuazione della legge quadro 125/2001 in materia di alcool, confermano un generale transizione dal tradizionale modello mediterraneo a quello nordeuropeo: il binge drinking è in costante aumento dal 2003, sia per i maschi che per le femmine. Inoltre la diffusione della moda dell’aperitivo e l’uso più rilevante di alcolici lontano dai pasti, per esempio tra i frequentatori assidui delle discoteche, confermano questa tendenza.
Il 5,3% dei ragazzi dichiara di aver bevuto vino, il 10% birra, il 6,8% amari e il 3,2% superalcolici. Anche per quel che riguarda il fumo la situazione non è delle migliori, anche se è bene evidenziare che dal 2000 al 2010 si è riscontrata una lieve diminuzione (-1,8%) e complessivamente la quota di fumatori tra i 15 e i 24 anni si attesta intorno al 21,5%.
La maglia nera va alla Sardegna, seguita dalle Marche e dalla Campania mentre la Calabria è la regione nella quale si registra la quota più bassa di giovani fumatori. Indagando più a fondo lo stile di vita dei più giovani si è inoltre scoperto che lo sport in Italia è un’abitudine consolidata soltanto tra i più piccoli: il primo “Libro bianco 2012.
La salute dei bambini”, pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni italiane, in collaborazione con la Società italiana di pediatria, fotografa una situazione in cui sono i maschietti quelli che praticano in modo continuativo attività sportive, tra i 6 e i 17 anni, in particolare nella fascia 11-14. Il Rapporto evidenzia forti differenze tra i due sessi: fa sport abitualmente il 55,7% dei maschi tra i 15 e i 17 anni contro il 36,9% delle coetanee, il 50% dei maschi tra i 18 e i 19 anni contro il 23% delle ragazze della stessa età.
In generale, il livello di attività fisica nei nostri ragazzi è piuttosto scarso, e dato ancor più preoccupante, diminuisce man mano che si cresce; i ragazzi quindicenni svolgono meno attività fisica dei tredicenni (47,5% contro 50,9% dei maschi) e aumenta il numero dei sedentari. Complice forse la televisione? Dichiarano di guardare la tv almeno due ore al giorno il 44,2% dei maschi ed il 36,5% delle femmine di 11 anni, secondo una tendenza in aumento per arrivare al 55% circa dei giovani quindicenni.
Marta Casini