UN GRUPPO DI RICERCATORI HA DIMOSTRATO CHE LA PASSIONE DI UNA COPPIA SI AFFIEVOLISCE ENTRO UN ANNO
Stefania Saralli
Qualcuno lo sostiene da tempo, forse senza bisogno di prove. Nessuno, però, osava affermarlo ad alta voce e che la passione abbia una durata di appena pochi mesi si sentiva solo bisbigliare durante le confidenze fra amiche. Adesso questa semplice constatazione è diventata oggetto di uno studio, che ha portato a risultati quanto mai simili alle chiacchiere di corridoio. Pare, infatti, che la reazione chimica prodotta nel cervello durante l’innamoramento si affievolisca con il trascorrere dei mesi e scompaia del tutto entro un anno.
La prima ricerca sulla cosiddetta “molecola dell’amore” proviene da un gruppo di studiosi dell’Università di Pavia. Questa curiosa molecola si chiama Nerve Growth Factor e porta l’acronimo di Ngf, fino a ora impiegata solo per condurre analisi su malattie quali il morbo di Alzheimer e il sistema nervoso in generale. Gli scienziati hanno analizzato 60 coppie, di età compresa fra i 18 e i 31 anni, che si erano innamorate da poco e le hanno confrontate sulla base del livello dell’Ngf con le coppie che stanno insieme da molto tempo. Il risultato è stato sorprendente: gli innamorati da meno di sei mesi possedevano 227 unità di Ngf, mentre le coppie stabili ne avevano 123. Ma la cosa più bizzarra è che quando le coppie da poco formate sono state analizzate nuovamente, dopo circa sei mesi, il loro livello di Ngf era tornato alla normalità.
Ecco dunque che la scienza rivela una molecola dell‘amore che funziona quasi come una clessidra: il tempo di provare una passione intensa sarebbe misurato, limitato a quei dodici mesi in cui il mondo è colorato di rosa e non si vedono i difetti della persona amata. Trascorso un anno, la tempesta chimica del nostro cervello si spegne, noi apriamo gli occhi e l’altro si rivela un semplice essere umano. Insomma, più o meno lo stesso tempo necessario per scoprire che la persona tanto amata lascia sempre aperto il tubetto del dentifricio.
Certo, il ruolo esatto giocato da questa “molecola dell’amore” non è ancora del tutto chiaro, ma è possibile, secondo la ricerca, che l’aumento e il declino del Ngf siano determinati da fattori psicologici o emozionali, conseguenti all’innamoramento.
Tuttavia non c’è da spaventarsi, assicurano gli scienziati: l’amore può essere davvero eterno. A questa tesi, infatti, se ne contrappone un’altra, proveniente dall’Università di Bath. Qui, un gruppo di ricercatori ha compiuto uno studio analogo, rivelando risultati completamente opposti e giungendo alla conclusione che il vero amore, quello che resiste per sempre, ha bisogno di dodici mesi prima di stabilirsi. La loro affermazione si basa dopo una ricerca condotta su 147 coppie, a cui sono stati somministrati dei test formulati dall’agenzia online match.com. In base al sondaggio, il 61 percento dei partecipanti è contento della propria relazione e dimostra di avere ancora un grande passione. La stessa molecola, infatti, sembra svolgere una parte cruciale in un’altra reazione chimica – quella che distingue le relazioni a lungo termine. Insomma, il passaggio dall’innamoramento all’amore: il sentimento provato quando, dopo aver perso la testa per il partner, di colpo viene ritrovato.