Dopo il bosone di Higgs, la fisica delle particelle torna a far parlare di sè grazie al fisico giapponese Tataaki Kajita e al fisico canadese Arthur B. McDonald. Ai due è stato assegnato il Premio Nobel della Fisica per aver scoperto la massa dei neutrini; un altro tassello importante per la scoperta dell’Universo.
“Una scoperta epocale“, è il commento di Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN. La scoperta unita alle ricerche dei laboratori del Gran Sasso dell’INFN “hanno permesso di chiarire tutti gli aspetti delle oscillazioni di neutrino che possono avvenire solo se i neutrini sono massivi contrariamente a quanto veniva affermato dal Modello Standard“.
“Una scoperta epocale dunque- prosegue Ferroni- ma anche l’apertura a un intero campo di ricerca che vedrà protagonisti ancora tra gli altri i Laboratori del Gran Sasso impegnati a risolvere il dilemma sulla natura di questa particella come ipotizzato da Majorana“.