Omofobia, a Roma una casa di accoglienza

Omofobia, a Roma aperta la prima casa di accoglienza dedicata alle persone LGBT cacciate di casa o vittime di violenza

Aperta a Roma la prima casa di accoglienza dedicata alle persone LGBT cacciate di casa o vittime di violenza. Un nuovo servizio pensato per aiutare tante ragazze e ragazzi a ritrovare la serenità e a ricostruire la loro vita e avere nuove opportunità.

Nella struttura lavoreranno h24 volontari e operatori che supporteranno gli ospiti dal punto di vista psicologico, legale, scolastico o professionale. I primi ospiti dovrebbero arrivare dopo l’estate; vi si puo’ rimanere o pochi giorni – se si riesce a ricollocare il giovane presso familiari – o un tempo tra i 6 e i 12 mesi: in questo caso viene trovato all’ospite un lavoro da magazziniere o cameriere, per esempio, per ottenere un reddito. Il Refuge, basato sul modello francese (oltralpe ce ne sono 40, che ospitano duemila persone l’anno), può ospitare a un indirizzo riservato 8 persone (12 in casi di emergenza) che si sono rivolte alla Gay Help Line (800-713713) ma anche alla Croce Rossa, nei pronti soccorso.

L’obiettivo è quello dare supporto nel percorso del normale svolgimento della vita quotidiana, del recupero e del ritrovamento dei rapporti con la famiglia: un percorso da fare insieme per ritrovare la serenità e la sicurezza nei propri affetti, troppo spesso fonte di forti disagi per gli assistiti.

Ecco tutti i servizi che offre la struttura:

  • Supporto psicologico: l’obiettivo è la diminuzione del disagio e dei casi di suicidio o tentato suicidio delle persone LGBT, l’aumento autostima delle persone accolte
  • Supporto legale: con azioni legali intraprese a difesa dei diritti delle persone LGBT ospiti.
  • Orientamento scolastico: per aumentare le percentuali di successi scolastici ed universitari delle persone accolte.
  • Orientamento professionale: Per facilitare percorsi lavorativi.
  • Mediazione con i servizi sociali: per facilitare l’uso dei servizi da parte delle persone ospiti della Casa di Accoglienza.
  • Mediazione culturale: per ottenere un miglioramento della comunicazione, interne ed esterna alla Casa di Accoglienza.
  • Campagne di sensibilizzazione contro l’omofobia.

Un luogo così ci permette di capire quanti casi ci siano in cui le istituzioni sono completamente assenti. Sono contento che su questo il Lazio sia una avanguardia italiana – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: per me questo non è altro che rispettare la Costituzione, anche questa iniziativa non è una parentesi nel nulla. L’apertura di questo luogo dimostra una cosa semplice e rivoluzionaria: si può cambiare e cambiare non vuol dire distruggere ma costruire. C’è bisogno di questi luoghi in tutta Italia, non vi lasceremo mai soli” – ha detto ancora Zingaretti.

Inaugurando questa struttura non posso non pensare alla storia della mia vita quando a 18 anni non sono più stato accettato dalla mia famiglia – lo ha detto Fabrizio Marrazzo, che ha aggiunto: io, grazie al mio carattere forte ce l’ho fatta, ma per molti miei coetanei non e’ stato così. Non è facile a quell’età ritrovarsi totalmente soli, senza supporto e senza punti di riferimento. Con questa struttura finalmente le cose cambieranno e tutte queste persone vittime di discriminazione anche in famiglia, qui potranno trovare accoglienza“- ha detto ancora Marrazzo.

Abbiamo voluto questo rifugio perché ci eravamo resi conto che su Roma c’era una forte vulnerabilità. Abbiamo chiesto aiuto a regioni e istituzioni e il progetto nasce anche grazie al contributo regionale per startup. Appena la Regione ci ha dato fiducia abbiamo trovato i partner. Ci auguriamo che tutte le istituzioni non ci lascino soli“- parole di Flavio Ronzi, presidente Croce Rossa di Roma.

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