Orti pubblici, l’aggressione “verde” alla “grigia” città

L’Associazione Culturale ASSO di PICCHE di Aprilia, nell’ambito della propria attività di promozione e valorizzazione del nostro territorio sia dal punto di vista economico ambientale, nonché, di salvaguardia e difesa di stili di vita e di sviluppo compatibili con l’ambiente,  intende intraprendere una iniziativa atta a stimolare l’aggregazione e la socializzazione tra tutti i cittadini, utilizzando al meglio tutte le strutture, gli spazi e le energie disponibili sul territorio. Stiamo parlando di portare anche nella nostra città gli “Orti Pubblici”. Ma cosa sono questi “Orti Pubblici”? Sono lotti o piccole porzioni di terreno (le cosiddette aree di risulta) situate sul territorio di Aprilia, la cui proprietà o disponibilità è comunale. Per strappare aree similari al degrado e all’abbandono, l’Amministrazione provvede attraverso un Regolamento (noi ne abbiamo proposto una bozza) all’assegnazione ai cittadini che ne facciano richiesta, e che possiedano determinati requisiti, per farci un orto senza risvolti commerciali. La popolazione che vive nelle città ha superato quella che vive nelle zone rurali, ormai in tutto il mondo. Il processo di urbanizzazione non ha però ancora raggiunto il suo culmine. Infatti, secondo i demografi dell’Onu, nel 2030, i due terzi degli abitanti del pianeta vivranno nelle città. Eppure, a dispetto di questa tendenza assistiamo a un fenomeno opposto: la campagna che ritorna nelle città, attraverso un desiderio profondo di una gran parte della popolazione che mira all’utilizzo delle attività agricole in zone urbane per migliorare la vita civica e la qualità ambientale e paesaggistica. Stiamo parlando di un fenomeno di portata internazionale: da  Londra a San Francisco, da Parigi fino a Milano, Roma, Bologna, Reggio Emilia per citare alcune città. I nuovi orti non offrono solo prodotti da mangiare, ma anche svago, socialità e risposte ambientali. Gli “orti pubblici”, rinverdiscono aree abbandonate e riportano bio diversità in spazi pubblici diventando strumento di rigenerazione urbana. Rispondono a una “domanda sociale di paesaggio” inseguendo sicurezza alimentare, ma anche puro piacere che finisce spesso per sfociare in una dimensione estetica. Per fare un orto ci vuole interesse, attenzione, amore ma anche tensione sincera verso la bellezza. Esistono diverse realtà come abbiamo già citato, che sono nate spesso favorite dalle Amministrazioni, e ne esistono anche di nate dalla spontaneità di cittadini interessati ad azzerare il numero di chilometri da far percorrere al cibo che li alimenta. La passione degli italiani per la cura del verde cresce e coinvolge ormai 4 persone su 10. Circa la metà sono over 65, ma non mancano i giovani. Lo sostiene Coldiretti che fa notare un aumento delle vendite di macchine e attrezzature per orti e giardini, del 50% negli ultimi 5 anni. Un hobby che, secondo l’Istat, coinvolge nello stesso modo maschi e femmine e che non dispiace ai giovani: uno su quattro del totale ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni. La riscoperta degli orti non è figlia della crisi. Al di là dell’afflato ecologico, “realizzare e prendersi cura di un orto significa anche far crescere alcune virtù indispensabili per il cittadino di domani: il senso dell’attesa, la pazienza, la precisione, l’attenzione ai fenomeni climatici, la coscienza del limite. Tutti valori fondanti dell’inevitabile transizione degli stili di vita che ci attende.” Intendiamo proporre al Commissario Prefettizio sin da ora, ed inseguito inserire tale nostra proposta (accompagnata dalle nostre altre sui temi del “Recupero degli spazi sociali da dedicare alla cultura”, dell’adesione alla Moneta Locale SCEC, della creazione di un Mercato Km Zero ed altre) all’interno di un pacchetto più vasto, che la nostra Associazione sottoporrà a tutti i candidati alla carica di Primo Cittadino di Aprilia. Crediamo sia non solo un buon mezzo attraverso il quale riqualificare il nostro territorio ma anche un buon viatico per migliorare il senso di appartenenza dei cittadini alla “cosa” pubblica. Attraverso questa proposta vogliamo anche verificare il reale interesse della classe politica verso tematiche ambientali ed economiche che investono, praticamente senza distinzione, tutti i cittadini.

  Il Reggente
 Emanuele Campilongo

One Response to Orti pubblici, l’aggressione “verde” alla “grigia” città

  1. Che cosa si aspetta a promuovere queste iniziative così interessanti,sociali,e allo stesso tempo molto utile alla comunità.In principal modo l’adesione moneta locale SCEC,il mercato a km zero.Sono completamente favorevole.

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