Osserfare: i dati sull’andamento congiunturale dell’economia pontina nel secondo quadrimestre 2009
L’Osservatorio economico ha pubblicato sul sito www.cameradicommerciolatina.it “L’andamento congiunturale della provincia di Latina, il consuntivo per il II quadrimestre 2009 e le previsioni per il III quadrimestre.
Dall’analisi emerge che “l’economia della provincia di Latina è ancora caratterizzata da una situazione negativa, ma con un’intonazione congiunturale leggermente meno critica, soprattutto rispetto ai primi mesi del 2009, in cui gli indicatori hanno toccato i minimi in serie storica. I segnali dell’inversione di tendenza che, pur con molta incertezza, si rilevano a livello nazionale e internazionale sembrano avere lievi ricadute anche sul tessuto locale. La congiuntura del secondo quadrimestre del 2009 conferma la tendenza al ribasso dell’andamento economico delle imprese pontine, ma in misura inferiore rispetto a quanto verificatosi ad inizio d’anno, tornando sui valori, comunque critici, di fine 2008.
Difatti, in termini di domanda, le opinioni delle imprese relative al periodo estivo non si discostano in maniera significativa dalla chiusura del 2008, comunque particolarmente critica: la quota degli intervistati che dichiara in flessione i propri clienti ritorna al 48,8% (contro il 50,7% del I quadrimestre 2009).
Il miglioramento congiunturale è leggermente più evidente in relazione al fatturato, sebbene continuino a prevalere le imprese che lo dichiarano in diminuzione (50,6% la quota, contro il 54,7% del I quadrimestre 2009); occorre sottolineare nuovamente che si tratta di segnali ancora non decisi e che, complessivamente, la dinamica dei ricavi si mantiene debole.
L’analisi per settori di attività economica evidenzia come gran parte delle difficoltà in atto siano attribuibili ad una ulteriore lieve flessione del settore industriale e all’insistente debolezza del comparto turistico; in particolare, quest’ultimo sembra giovarsi in misura assai ridotta dei possibili effetti stagionali. D’altronde, anche le rilevazioni condotte dal Centro Studi sul Turismo confermano una stagione estiva più critica rispetto alla precedente. Congiuntura leggermente meno negativa per il comparto del commercio, in ragione di un lieve miglioramento delle opinioni degli operatori commerciali, che tendono a spostare le loro dichiarazioni verso un’invarianza della domanda, che comunque si mantiene su valori minimi. In termini di fatturato lo spostamento rispetto al primo quadrimestre è più evidente, con un maggior sbilanciamento da parte degli operatori verso opinioni di crescita.
I servizi, continuando a soffrire in maniera relativamente minore delle dinamiche economiche sfavorevoli, evidenziano un indebolimento meno pronunciato sia in termini congiunturali che tendenziali (rispetto cioè allo stesso periodo dello scorso anno).
Sul fronte occupazionale assistiamo ad una sostanziale permanenza su valori negativi dell’occupazione fissa ed ad una corposa riduzione dell’occupazione atipica. Tali risultati vanno inoltre considerati alla luce del fatto che per entrambe le variabili c’è una stragrande maggioranza di imprese (rispettivamente l’80,5% e il 77,9%) che denuncia una stabilità degli occupati; tuttavia, la prevalenza di segnalazioni di riduzioni degli occupati tra quanti dichiarano variazioni, oltre che confermare le recenti tendenze della serie storica, dimostra che l’indagine, riesce comunque a cogliere, probabilmente sottostimandole, gli orientamenti prevalenti che attualmente sono di un ridimensionamento dei livelli occupazionali.
La dinamica dei prezzi di vendita registra un corposo ribasso tendenziale. Il solo settore che ancora mantiene un saldo positivo (+5,4%), sebbene sensibilmente più contenuto (+23,7% nel II quadrimestre 2008), tra quanti dichiarano incrementi dei listini e quanti affermano di aver diminuito i prezzi di vendita è il comparto del commercio. A tali dinamiche si aggiunge, comunque, una maggiore cautela espressa da una quota di imprese commerciali di gran lunga più elevata che in passato, che ha dichiarato un’invarianza dei prezzi su livelli minimi (62,7%, contro il 45,4% del II quadrimestre 2008). Il comparto turistico è quello che evidenzia la maggior proporzione di imprese (72,9%) che dichiarano una tendenziale stazionarietà dei prezzi. Sensibilmente al di sotto della media relativa all’intera economia provinciale sono invece le dichiarazioni riguardanti il rialzo dei listini nell’industria: gli incrementi coinvolgono il 9,7% delle imprese del settore, contro il 16,3% delle imprese dell’intero campione.
I pur timidi segnali di arresto della crisi (visto che è ancora prematuro parlare di ripresa) modificano il clima di sfiducia manifestato ad inizio d’anno da parte degli operatori economici locali. Le previsioni relative all’evolversi della dinamica congiunturale sono decisamente meno sfavorevoli che in passato; anche le attese per la fine del 2009 si confermano negative ma in misura più contenuta, sia in termini di domanda, che di fatturato.