La fase dei “NO!”Il primo passo verso l’indipendenza e l’autonomia
Molti genitori assistono, con non poca preoccupazione, al cambiamento della modalità
comportamentale che il proprio figlio adotta verso i due anni di età…
Intorno ai 18 mesi i bambini cominciano ad assumere un atteggiamento di opposizione verso
mamma e papà e, ad ogni richiesta, rispondono sempre di no! É importante capire che non
sta succedendo nulla di strano e che il bambino sta solo attraversando un passaggio
fondamentale della sua maturazione. A quest’età comincia, infatti, a capire di essere una
persona distinta, una persona unica e non accetta più la totale dipendenza dagli adulti. É il
primo passo verso la conquista dell’indipendenza e dell’autonomia che inizialmente si
manifesta in maniera piuttosto violenta: il piccolo reagisce ai dinieghi con rabbia infatti,
spesso, urla e aggredisce i suoi genitori.
Tutte queste manifestazioni non devono essere interpretate come capricci ma come, appunto, il primo vero contrasto con le figure genitoriali.
Bisogna avere molta calma, tanto buon senso e tanto sangue freddo! L’ideale è evitare le
situazioni di scontro. E’ consigliabile rinunciare ad atteggiamenti troppo rigidi che
inevitabilmente stimolano l’opposizione e la sfida. In alcune occasioni si può evitare la rigidità
proponendo al bambino delle alternative e offrendogli l’opportunità di scegliere in modo di
farlo sentire coinvolto nelle decisioni. Però è importante agire con coerenza. Una volta
stabilita una regola bisogna farla rispettare altrimenti si genera solo confusione. I bambini
hanno bisogno di certezze, voi genitori dovete essere per loro credibili e affidabili. Davanti alla
vostra mancanza di rigore si sentiranno autorizzati ad accentuare la loro opposizione.
Fondamentale è inoltre che mamma e papà siano in assoluta sintonia, un si della mamma ed
un no del papà disorientano il bambino rendendolo poco disponibile ad obbedire. Se non
siete d’accordo su una posizione da prendere, discutetene lontano dal piccolo. Di fronte a lui
la posizione deve essere necessariamente unica e condivisa! É importante aiutare il
bambino con sensibilità, in questa difficile fase di crescita, cercando di non soffocare
quelli che sono i suoi primi e legittimi tentativi di far valere la propria identità.
Dottoressa Silvia Clementini
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