Matteo abita ad Aprilia, in provincia di Latina, con la mamma Giovanna. Insieme a lei coltiva il sogno di diventare un influencer. Per farlo, una volta uscito dal liceo, si è iscritto alla Facoltà di Lingue di Roma Tre, in zona Ostiense. Per Matteo non è una fatica fare 50 minuti di treno per arrivare alla stazione Termini e non lo era neanche prendere la metro. Anche se Chittarro è abituato ai malfunzionamenti della metro, questa volta la situazione è stata diversa. Una volta arrivato a Marconi, Matteo si è trovato di fronte all’ascensore sbarrato e non è potuto uscire dalla stazione. Per colpa della sua malattia, che lo costringe alla sedia a rotelle, non ha potuto prendere le scale. Dunque Matteo decide di prendere la metro successiva al contrario per poi da lì prendere l’ascensore.
Così è risalito in metro e si è diretto alla fermata di Magliana per effettuare il cambio. Giunto a destinazione, si è diretto verso l’ascensore, ma era rotto anche quello. Quindi poi ha tentato di raggiungere l’altro ascensore, ha capito che neanche quello era funzionante: Matteo si è letteralmente trovato in trappola sotto la metro.
Impossibilitato ad uscire dalla stazione, ha proseguito verso Eur Fermi dove non ce l’ha fatta più. Matteo è crollato e ha deciso di chiamare la madre per farsi venire a prendere. Gli avevano detto che la stazione era attrezzata per i disabili con varie uscite a livello, ma non è stato così. Ma arrivato a Eur Fermi ha scoperto che l’uscita “accessibile” era nella direzione opposta. È rimasto bloccato anche lì. A quel punto ha proseguito fino a Laurentina ed è tornato indietro di nuovo ad Eur Fermi. Finalmente sulla piattaforma opposta a quella precedente ha trovato un ascensore funzionante. E lì è finita la sua Odissea. A quel punto si era fatto tardi per l’esame.
Un viaggio durato un’infinità che ha fatto perdere la possibilità a Matteo di arrivare in tempo per il suo esame e che fa riflettere sullo stato della mobilità accessibile nella Capitale. Senza aver passato quell’esame non potrà laurearsi a maggio.
Chiara Ruocco