E’ terminato oggi l’evento capitolino dedicato al mondo dei fumetti, del cinema e della televisione che si tiene ogni anno alla Fiera di Roma.
La Fiera di quest’anno ha dato molto spazio ai Paperi i e Topi della Disney con l’incontro dei diversi autori tra cui: Marco Gervasio e Fabio Pochet, i due disegnatori della rivista Topolino; Silvia Ziche che ha presentato la raccolta Papernovela vs. Topokolossal. Inoltre, non è mancato l’appuntamento con il cinema al Romics Movie Village, in cui sono stati presentati i film fantasy di prossima uscita: Sin City e Il Ragazzo Invisibile.
Tanti incontri, tavole rotonde e stand con fumetti, videogiochi e gadget. Non è mancata neanche l’intossicazione da sushi che ha coinvolto 28 adolescenti che sono stati trasportati di corsa in Ospedale. Però come ogni anno i veri protagonisti del Romics sono stati i giovani cosplayer, che con passione hanno animato la fiera.
Noi di Sfera Magazine, abbiamo intervistato uno dei volti più simpatici del Romics 2014,:il soldatino di Toy Story Vincenzo De Gennaro.
Domanda di rito: come hai cominciato?
Ho frequentato il Romics per molti anni, in abiti civili. Quattro anni fa io e un mio amico abbiamo deciso di provare. Più che altro perché sembrava divertente. Non ci saremo aspettato tutto questo successo.
Come mai hai deciso di vestirti da soldatino di Toy Story?
Decisione dell’ultimo momento. Quest’anno non abbiamo avuto tempo per prepararci adeguatamente. E’ stato uno dei vestiti più semplici, veloci e simpatici da fare.
Quali sono le regole per un buon cosplayer?
Richiede tempo, cura e passione.
Quanto tempo prima inizi a prepararti?
Di solito, inizio a cercare il materiale un mese prima. Anche perché lavoro e non ho molto tempo a disposizione.
Qual’è il cosplay di cui sei più fiero?
Quello di quest’anno: il soldatino. E’ simpatico e alla gente piace.
Quello che è stato un flop?
Il calcio balilla. La gente non mi riconosceva; dovevo spiegare da cosa ero vestito.
C’è un personaggio che desidereresti fare e che non hai mai fatto?!
Iron Man. Il mio idolo. Non ho ancora avuto modo. Richiede molto tempo e anche spazio per poter lavorare sui vari pezzi. Inoltre, dovendo usare resine, realizzarlo richiederebbe un budget molto alto.
Come hai costruito il tuo soldatino?
Con le mani (ride). Ho preso dei gilet da pescatore, un compensato da 2mm, dei vecchi panni da lavoro rigorosamente verdi e ho usato tanta fantasia. E ovviamente vernice a quantità industriali.
Programmi per il futuro?
Final Fantasy, un videogioco. Stavolta mi piacerebbe vestirmi con tutta la mia comitiva e fare ognuno di noi un personaggio diverso. Spero di riuscire a realizzarlo in tempo per il Romics di aprile 2015.
Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare?!
Puntare sulla simpatia. Bisogna andare lì con l’ironia. Esistono molti cosplay bellissimi. Però quelli che colpiscono l’attenzione sono quelli che riescono a far ridere le persone e che vengono immediatamente riconosciuti.
Come vivi la fiera ora che sei un cosplayer?
Emozionante. Adesso sono le persone che fermano me.
Cosa ne pensi della fiera di quest’anno? E’ cambiata tanto rispetto agli anni precedenti?
La fiera rimane statica ma, con l’avvento dei social network è aumentato il flusso delle persone che frequentano la Fiera. Eravamo in troppi: dovevano aumentare i padiglioni. Non riuscivo quasi a muovermi tra gli stand. C’era troppa calca. Addirittura un 13 enne si è sentito male all’ingresso.
Come sono i cosplay rispetto agli anni scorsi ?
Non belli come prima. L’anno precedente erano più scenici. Quest’anno si è puntato tantissimo sul trucco e non sui costumi. Ho visto tantissime Shadowhunters. Troppe. Probabilmente perché era facile da fare.
Assia Manfredino