Nessuna assistenza per il piccolo Paolo, costretto a restare a scuola solo per un’ora e mezza. Una società che crea barriere e differenze anche in un mondo in cui il “sono diverso” non dovrebbe esistere: quello dei bambini. E’ questa la storia di Paolo, un bambino di soli quattro anni di Nettuno, con problemi di deambulanzione che, oltre a non poter correre insieme agli altri bambini, impara alla scuola dell’infanzia che non può nemmeno frequentare la scuola come tutti gli altri e che è costretto ad uscire prima, mentre i suoi compagni restano in aula, perchè non gli è stata fornita l’assistenza necessaria. “Paolo– racconta la madre- si rende conto che è l’unico bambino che esce prima e del disagio che sta vivendo“.
La scuola, il Plesso Cadolino, fornisce soltanto un’ora e mezza di sostegno e non ci sono entrambe le figure previste dalla legge; quella assistenziale e quella educativa. Di figura, a Paolo, ne viene garantita solo una e nemmeno sufficiente per coprire tutto l’orario scolastico. Il sostegno è garantito solo per la prima ora e mezza. “Questo è il secondo anno di materna– continua la madre del bambino- per Paolo. E frequenta sempre allo stesso plesso. Il problema del sostegno non doveva esserci. Il primo giorno di scuola l’ho accompagnato tranquilla perchè nessuno mi aveva avvertito. Dopo solo un’ora e mezzo sono dovuta andare a riprenderlo. Il bambino ha bisogno di entrambe le figure perchè rischia di cadere e farsi male. Come mamma ho il diritto di stare tranquilla e mio figlio ha il diritto di frequentare. Non voglio la pietà di nessuno, ma chiedo quelli che sono i suoi diritti“.
La sua storia, postata dal padre sui Social Network, è diventata virale. Paolo, 4 anni e sorriso dolce, commuove il web e attira in questo modo l’attenzione dei media. “Mi auguro che risolvino la situazione“, è il commento finale della madre, pronta a lottare affinchè vengano rispettati i diritti del suo bambino.
di Assunta Manfredino