“A pagare un prezzo altissimo per lo stop delle attività imposto dall’emergenza coronavirus, come e molto più di altri, sono le imprese e in particolare i titolari di bar, ristoranti e strutture ricettive. Ritengo indispensabile in un territorio come la provincia di Latina, in cui il turismo è un settore fondamentale per l’economia, aiutare tali imprenditori a risollevarsi e ritengo necessario sospendere per loro i pagamenti delle bollette di Acqualatina. A tal fine ho scritto una lettera al presidente della Provincia, Carlo Medici, sollecitandolo a intervenire, facendosi portavoce in assemblea dei sindaci e presso il gestore idrico del bisogno di stoppare ogni forma di pagamento per le aziende, a partire da quelle del settore ricettivo e della somministrazione di alimenti e bevande fino alla cessazione degli effetti dei provvedimenti che ne impediscono di fatto l’apertura al pubblico, con una moratoria, per almeno i primi sei mesi dalla riapertura, di tutte le quote previste in bolletta diverse dal consumo corrente.”
“Il Governo del resto ha disposto lo slittamento e la rateizzazione dei versamenti delle imposte, la moratoria delle rate di mutui e canoni di leasing, nuovi piani di rientro, il blocco dei licenziamenti e l’applicazione di strumenti salariali a sostegno della forza lavoro. E non mi sembra tollerabile che, mentre lo Stato si indebita, le società che gestiscono servizi di pubblica utilità di primaria importanza, il cui azionista di riferimento è pubblico, non alleggeriscano a loro volta il proprio peso su attività a rischio default. Non è sospendendo i pagamenti dei clienti morosi o evitando la riduzione del flusso idrico per qualche giorno che si risolve il problema. Una società privata che gestisce in monopolio una risorsa vitale non può continuare a realizzare e distribuire utili anche in un momento di enorme crisi per tutto il Paese. Ognuno deve fare la sua parte”. A dichiararlo Raffaele Trano, presidente della Commissione finanze alla Camera.
Chiara Ruocco