Silvia Petrianni
Dopo il due novembre comincia a respirarsi nell’aria il clima natalizio: vetrine addobbate, scaffali dei supermercati pieni di giocattoli, svariati tipi di dolci. L’aria diventa frizzantina e iniziamo a essere tutti un po’ euforici. Corse per i regali e per la spese in vista di pranzi e cene hanno l’unico obiettivo di poter stare insieme e divertirsi nel modo migliore. Quello che riteniamo ormai il luogo comune del Natale come festa dell’anno dedicata alla bontà d’animo, ha radici più profonde di quanto possiamo pensare e, seppur sommerso dal prevaricare dell’etica consumistica, ha radici più genuine. La storia cristiana si sovrappone a credenze pagane che potremmo definire affini tra loro. Le festività natalizie, infatti, coincidono con il solstizio d’inverno e il culto del Sole. Così, prima ancora della festa cristiana, il giorno di Natale dedicato alla celebrazione della dimensione cosmica, del suo equilibrio. In qualche modo, ancora prima dell’avvento del cristianesimo, il 25 dicembre è sempre stata la festa dell’Uomo ridestato dalla luce. Gli antichi sottolineavano, soprattutto nei riti collettivi che svolgevano intorno a questa giornata, che dobbiamo avere occhi di lanterna, cioè guardare le cose intorno a noi con la luce negli occhi. Il concetto non è poi così diverso da quello che potremmo ritrovare ai giorni nostri nel Natale. Dunque, c’è davvero qualcosa che si risveglia nei nostri animi. E per coltivare questo guizzo di energia nuova, secondo la filosofia di Sfera Magazine il modo migliore è affrontare l’intero mese all’insegna di una nuova etica, che non ci allontana assolutamente da questa condizione euforica, anzi, ci rinnova.
Per questo, i consigli di questo numero sono dedicati a un’alimentazione biologica, che, come vedrete renderà ancora più gustose le pietanze con cui accoglierete i vostri ospiti. Un regalo “pazzo”, ma solo perché inverte le tendenze, è quello proveniente da questo nuovo mercato, soprattutto artigianale, del riciclo, che produce oggetti davvero particolati e diversi dal solito. Anche il pacchetto per confezionarlo può essere fatto con materiali già usati; in questo caso date sfogo alla vostra fantasia. È così che il Natale può diventare occasione prolifera per il risveglio etico ma anche per liberare la propria creatività. Anche per i menu di pranzi e cene si può decidere di fare delle variazioni. D’altronde il relazionarsi con le altre persone porta al proliferare di idee. Dietro il dono si nasconde un significato molto più semplice di quello che gli si attribuisce di frequente e legato alla voglia di stupire. In realtà il meccanismo psicologico del donare è semplicissimo: il regalo è una comunicazione senza parole, un augurio di felicità, un dire all’altra persona, con un semplice gesto, “ti penso”. A volte, poi, può essere utile spezzare la tradizione. Si può passare comunque il Natale con i propri familiari ma scegliendo una gita fuori porta; stare insieme anche per meno tempo ma concentrandosi sulla qualità del tempo.