Astroturismo: alla ricerca di ambienti incontaminati

Anche in Italia aumentano gli appassionati di osservazioni astronomiche che vanno alla ricerca di ambienti incontaminati dove è possibile godere della vista di migliaia di astri.

“Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini” (D.A.)
E’ merito degli astrofili, amanti del cielo notturno, la nascita di un nuovo genere di vacanza: l’astroturismo. Nelle città l’inquinamento luminoso, dovuto ad un eccesso di illuminazione artificiale, nega lo spettacolo del cielo stellato.

Proprio per questo, gli appassionati di osservazioni astronomiche, vanno alla ricerca di ambienti incontaminati dove è possibile godere della vista di migliaia di astri.
Da questa passione nascono gli “Star Party”, vere e proprie “feste delle stelle”, che si organizzano in luoghi sufficientemente bui lontani da centri abitati. In queste occasioni anche il neofita può accostarsi ai più esperti e godere del fantastico spettacolo della volta celeste con pianeti, costellazioni, ammassi stellari, nebulose e galassie.

Il ritrovo dei partecipanti avviene nel tardo pomeriggio, generalmente nei pressi di un osservatorio, il raduno prosegue per tutta la notte, in prati disseminati di decine di telescopi. Lo spettacolo del cielo è sempre grandioso ed illimitato, l’unica incertezza risiede nelle condizioni meteo. Per questa ragione un saluto diffuso tra gli astrofili è “Cieli sereni”. I raduni si svolgono in genere a primavera inoltrata o in estate, evitando i giorni di luna piena, poichè l’eccessiva luminosità del nostro satellite disturba l’osservazione dei corpi celesti.

Gli astroturisti più raffinati e con mezzi economici adeguati hanno iniziato a scegliere mete esotiche che si sono attrezzate per questo genere di turismo, come il Sud Africa, l’India, la Nuova Zelanda, il Canada e Le Canarie. Per gli amanti del cielo notturno anche in Italia si trovano aree adeguatamente buie per osservare bene la volta celeste. I cieli più scuri del nostro Paese sono quelli dell’isola del Giglio, dell’Amiata grossetano e una ristretta zona fra Siena e Grosseto. Anche la Sardegna interna ha cieli molto bui, ma è anche molto meno densamente popolata.

Stars of Vicuna, Chile

L’astroturismo, nonostante sia un fenomeno di nicchia, è in forte crescita e conta sempre più appassionati tanto che il Cile ha deciso di investire per trasformarsi in un laboratorio naturale mondiale per l’astronomia con il progetto ‘Astroturismo Chile’, forte di una concentrazione di osservatori astronomici e cielo perfetto che ha pochi eguali.
Il Cile ha una media di 290 notti chiare e limpide all’anno e vi si concentrano circa il 40% delle infrastrutture per l’osservazione astronomica nel mondo, che diventeranno il 70% nei prossimi dieci anni.
Inoltre il Paese può fregiarsi di essere il primo in Sudamerica ad aver ricevuto la certificazione Starlight Tourism Destination per la sua ‘oasi del buio’ nel sito del Parco Fray Jorge, a cui si sono aggiunte nel 2014 altre tre nuove certificazioni Starlight a Pampa Joya, Mano del Desierto e Alto Loa.

Un riconoscimento importante che finora nel mondo hanno ricevuto solo 15 siti, come Alqueva in Portogallo, o La Riojia in Spagna e La Palma alle isole Canarie.
In aumento le associazioni e i tour operator che offrono ‘astro-viaggi’ ed eventi anche in Italia, come dimostra il successo di manifestazioni quali ‘Calici di stelle’ che consentono di ammirare le stelle cadenti da casa nostra o i viaggi promossi dall’Unione astrofili italiani.
Alessia Locicero

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