Anche questa volta è il caso di dire… abbiamo la testa fra le nuvole!!! Piccoli sognatori, in cerca di emozioni, in volo verso la capitale danese, Copenaghen.Partiti da Roma Fiumicino, con Alitalia, atterriamo in perfetto orario ma ancora più perfetta è l’atmosfera che si palpa fin dai primi passi. Muniti della Cph Card, che offre la possibilità di usufruire di numerosi sconti nella maggior parte dei locali della città e di entrare gratuitamente nei principali musei della capitale, iniziamo il nostro viaggio. La città si reinventa continuamente, come una favola che cambia ogni volta che la si racconta di cui ognuno può elaborare la trama secondo propria percezione.
Racconti visivi animano la città, eccentrici, super sporty, heavy rock, ultra chic, vintage lovers ci catapultano nel vivo della capitale dove prendersi troppo sul serio è taboo. Per vincere ci si deve lasciar andare e noi ci lasciamo trasportare dalle vie della città e… ti vien voglia di ballare, di stupirti è come essere trasportati dalla propria immaginazione, come se fossimo tutti sintonizzati sulla stessa canzone.
Trasportati dal vento giungiamo a Nyhavn (Porto Nuovo) l’antico porto della città dove colori e sapori di fondono in un armonia perfetta. Nyhan è uno dei punti centrali della città che offre la possibilità di attraversare il centro cittadino tra i suoi molteplici canali, con un battello turistico, e noi non ci siamo di certo tirati indietro! Saliti a bordo, dopo aver brindato in uno dei tanti locali sul porto, cominciamo il tour, molto suggestivo, nel tardo pomeriggio, e tocchiamo i principali luoghi d’interesse: Christiansborg Palace (in Christiansborg Slot) sede del parlamento, Børsen antica costruzione della metà del ‘600 è la sede più antica della borsa in Danimarca, nota soprattutto per la Guglia del Drago. Passiamo, poi, davanti la Royal Danish Play House teatro costruito davanti Frederiksstaden, quartiere dove sono situati il palazzo di Amalienborg, residenza invernale dei Reali, dove a mezzogiorno avviene il famoso cambio della guardia; e Frederik’s Church, la Chiesa di marmo. Proseguendo il tour in battello, quasi di fronte la Danish Play House ammiriamo la Copenaghen Opera House che si specchia sul canale con il suo grosso cappello sbilanciato; arriviamo poi davanti la famosissima statua della Sirenetta, dove i ricordi di bambina riaffiorano senza tempo. Sempre in battello ci addentriamo nei canali di Christiania, passando davanti la Chiesa del Salvatore dal bellissimo campanile con la scala a chiocciola per salirvi fino in cima. Da non perdere! Come disse Marilyn Monroe: “Diamonds are girls best friends”… e ce lo conferma la Black Diamond, la moderna libreria, che grazie alla sua struttura in vetro, acciaio e granito nero dello Zimbabwe e alla sua particolare inclinazione, si specchia sul canale, tanto che a mezzogiorno i riflessi del sole sull’acqua la trasformano nel più grande diamante, aimè, non indossabile. Finito il tour in battello è ormai ora di cena, decidiamo per un panino veloce e di passare la serata ai Giardini del Tivoli, l’enorme parco divertimenti al centro della città. Le mille illuminazioni, la cura per i dettagli, le luci soffuse, i bistrot, i carretti dello zucchero filato ci catapultano in un’ altra epoca. Dallo stile retrò, il Tivoli offre non solo divertimenti per grandi e piccini, ma anche la possibilità di cenare sul grande veliero dei pirati attraccato nel lago del parco, oppure, per gli amanti dell’Oriente, c’è la possibilità di cenare sulla riva del lago, nei famosi giardini cinesi tra ruscelli, specchi d’acqua e fiori sgargianti in armonica fusione tra ingegno architettonico e natura. Per i più sentimentali dallo spirito danzante, invece, il Parco offre spettacoli (con il Teatro della Pantomima in stile cinese, all’ingresso principale) e musica dal vivo con un ampia pista da ballo e noi “quattro salti” li abbiamo fatti, concludendo così il nostro primo giorno. Il giorno successivo ci siamo concessi una gita fuori porta ad Helsingør, per far visita al castello di Kronborg, dove William Shakespeare ambientò l’Amleto. Facilmente raggiungibile in treno (50min), il castello si affaccia sul mare dove pescatori e famiglie amano rilassarsi all’aria aperta. Di ritorno corriamo al Museo della Carlsberg, tappa fondamentale per tutti gli amanti della birra… e qui si brinda ancora! Nel pomeriggio facciamo visita a Rundetårn, la torre rotonda alta quasi 35 metri, un bel modo per smaltire il pranzo! Saliti in cima si ammira un panorama mozzafiato, a 360° su tutta Copenaghen e possiamo dire che lo spettacolo ne ha valso la fatica. Scesi dalla torre, ci dirigiamo verso il Parkmuseern, nuovissimo quartiere museale della città immerso nel verde, a due passi dal nostro ostello. Al suo interno, sei tra i musei più belli della città: Statens Museum for Kunst, il Museo di storia naturale della Danimarca, la Collezione David, la Casa del Cinema, il castello di Rosenborg a cui abbiamo fatto visita e la Collezione Hirschsprung. Il castello di Rosenborg si è rivelato un concentrato di tesori inestimabili: camminando per le stanze è come rivivere le abitudini dei reali del passato, ogni stanza, ogni oggetto parla di loro. Intrighi, ricchezze e potere fanno del castello una tappa imperdibile che impreziosisce ancora di più il nostro itinerario. Venuti a conoscenza dell’apertura del Blu Planet, il nuovo acquario nazionale di Danimarca, corriamo a prendere la metro (fermata di Kastrup). Fortunatamente riusciamo ad arrivare prima dell’orario di chiusura, le 18, e ci tuffiamo in quest’avventura blu. Ci perdiamo tra le varie zone a tema, dall’Africa, all’Amazzonia, passando per il Polo. Vasche a parete popolate dalle specie più svariate di pesci e creature abitanti fiumi, laghi e oceani. L’atmosfera ti avvolge come un vortice d’acqua per un’esperienza sensoriale in cui l’attesa è un piacere per gli occhi. Poco prima di cena, ci dirigiamo verso il più folle quartiere hippie a statuto indipendente, nato negli anni ‘70, Christiania.
Quartiere interamente pedonale in cui strade e palazzine richiamano a luoghi esistenti solo nelle nostre più fervide fantasie. Numerosi i ristoranti, i luoghi di spettacolo, i cinema, la fabbrica di biciclette, i bar e gli atelier di restauro; Christiania, però, è famosa per la sua via principale, nota come “Pusher Street”, dove l’hashish viene venduto dai numerosi chioschetti sparsi sulla via. Il quartiere offre molti luoghi d’incontro per i giovani e qui non ci sono regole… se non una: vietato fotografare! E possiamo facilmente capire il perché. La sera di questo secondo giorno decidiamo di andare a Vesterbro, decretato il quartiere della movida notturna per la presenza di numerosi ristorantini, caffè e club che animano le notti della capitale, e tra brindisi, buona musica e tante risate si va a dormire con la testa più leggera, perché questa città ti rapisce, rapisce i tuoi pensieri, soprattutto quelli brutti per far posto all’euforia più dilagante. Se il buongiorno si vede dal mattino, direi che abbiamo cominciato alla grande il nostro ultimo giorno a Copenaghen: colazione dei campioni con muffin e cappuccino, giganti! Con la pancia piena siamo pronti per andare a vedere la statua della Sirenetta, costruita in onore all’omonima fiaba di Hans Christian Andersen, comodamente raggiungibile in autobus. Scattate le foto di rito, decidiamo di dirigerci a piedi verso la Chiesa di Marmo, e lo stupore è subito dietro l’angolo… non si può descrivere, è assolutamente da visitare! Con la bellezza negli occhi e i rintocchi delle campane a mezzogiorno nelle orecchie, a pochi passi dalla Chiesa, c’è il palazzo di Amalienborg dove è in corso il cambio della guardia. Anche qui si dà il via alle foto di rito, con le guardie reali che sembrano essere appena uscite dalla celebre favola di Andersen, “Il soldatino di piombo”. Ancora poche ore prima della partenza, il tempo di pranzare in uno dei tanti ristoranti di Strøget, la via per eccellenza dello shopping e comprare gli ultimi souvenir… anche se il ricordo più bello è quello dentro i nostri cuori, cuori che battono sempre più forti davanti alle molteplici vie della vita e qui, a Copenaghen, almeno per una volta, si ha la sensazione di essere arrivati per vie traverse dalla parte giusta della favola.