Acqua cristallina, scogliere monumentali, calette inaccessibili, grotte nascoste, spiagge colorate, boschi lussureggianti, città vivaci. L’Isola d’Elba – prolungamento naturale della Toscana sul mar Tirreno – conta una popolazione di circa trentamila abitanti. Che triplicano durante la stagione estiva.
Per gli amanti del mare c’è la possibilità di scegliere (e non è poco!). A sud dell’Isola si trova la spiaggia sabbiosa di Laconella, con l’acqua così limpida da far invidia alla blasonata Sardegna e da cui è possibile raggiungere a piedi la “sorella maggiore” Lacona e la spiaggia di Margitore.
A nord dell’Elba – poco lontano Portoferraio – si incontra la famosa spiaggia di Capo Bianco dove, stretti tra una bianca scogliera e il mare, si accalcano centinaia di turisti ed elbani, certi di trovare acqua cristallina e ammirare il sole che tramonta tra il mare e il promontorio di Enfola.
Più a ovest, superato il golfo di Procchio, si aprono lungo la costa una serie di deliziose calette, tra le più famose la spiaggia de La Paolina, valorizzata dal curioso scoglio che sembra esser caduto accidentalmente proprio a pochi metri dalla riva. Bastano maschera e boccaglio, poi, per godere di quelli che sono i fondali dell’Isola: da semplici osservatori o anche da pescatori.
Tra le rocce subacquee è possibile avvistare – e pescare – seppie, murene, triglie, orate, polpi.
Ma non c’è solo il mare. Sentieri attrezzati sono a disposizione di chi vuole passeggiare o fare gite in bicicletta, inoltre molte calette come quella del Ginepro (sud-est dell’Isola, non lontano dalla più famosa spiaggia di Remaiolo) sono raggiungibili percorrendo dei sentieri battuti e segnati dal Cai. Dato che l’impervia camminata può durare anche 40 minuti – certo non facili da affrontare soprattutto se carichi di zaini o con pargoletti al seguito – soluzione migliore è quella di affittare un gommone. Lo si può fare comodamente dai vari porti e in caso di bisogno ci sono i centri Atp a cui rivolgersi.
Pareti chiodate aspettano, infine, i patiti dell’arrampicata. Per i climbers più o meno esperti, la cala del Ginepro o la costa di Fetovaia (sud-ovest, lungo da Costa del Sole) mettono a disposizione vie che partono dal Quarto grado ed arrivano al Settimo. In alternativa, sul monte San Bartolomeo ci sono le vie di più tiri, per arrivare ad avere un panorama completo dell’Elba.
I locali di Marina di Campo sono gremiti di ragazzi, con in mano un bicchiere di vino o uno spritz; gli stessi ragazzi che continueranno la serata in qualche ristorantino di Porto Azzurro – magari da “Alido”, nella piazzetta del porto, dove si può assaggiare un’ottima pizza “al tegamino” gustandosi il panorama e ascoltando le musiche di qualche artista di strada che si esibisce poco lontano.
Dopo cena i giovani si concedono un fugace giro tra le bancarelle: uno sguardo alla signora che dipinge con le bombolette spray, una letta all’insegna “gioielli realizzati con sabbia pressata”, una sbirciata al mago che sa far lo chignon ai capelli arrotolando un semplice laccio e un’occhiata alle calamite da frigorifero e alle magliette marcate “Isola d’Elba” – classico regalino per la mamma, o per la fidanzata. Intorno a mezzanotte, poi, si assiste ad una trasformazione. Rimangono in giro solo quei genitori che ancora non riescono a trascinare in albergo il figlio quattordicenne. I ragazzi sono già tutti in macchina, diretti in discoteca o in qualche pub.
Il Club 65 – la discoteca più in dell’Elba – ha spento le luci, acceso la musica e cominciato la notte.
La gioventù isolana si muove a ritmo di musica, mischiata a quei turisti che sono dell’Elba il vero tesoro.
L’isola d’Elba è perfettamente organizzata anche dal punto di vista ricettivo. Ogni tipologia di hotel è a disposizione per il viaggiatore.
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Articolo di Laura Riccobono