Una città affascinante da scoprire e godere superando gli ostacoli dell’Euro
Dopo aver girovagato per tutta Europa, dopo aver degustato i sapori ed i colori delle Americhe, dopo aver scoperto e sofferto il Mal d’Africa e dopo aver esplorato in lungo e in largo la nostra amata Asia, era arrivato il momento di mettere piede nel quinto continente e, senza troppo pensarci su, abbiamo optato per l’Australia, e precisamente per la sua città più rappresentativa e famosa, Sydney.
Il titolo dell’articolo potrebbe già fare intuire qualcosa hai più attenti, decisamente interessante quanto bella, la città Australiana è divenuta negli ultimi anni una meta impossibile da frequentare per il viaggiatore europeo, decisamente troppo, troppo cara.
Ma partiamo con ordine. Dopo 2 scali e 36 ore di viaggio totali, decisamente molti anche per dei veterani come noi, mettiamo piede in Oceania.
Per giungere in centro c’è un unico mezzo dall’aeroporto internazionale, ovvero un trenino che, in 20 minuti effettua 4 fermate per la modica cifra di 16 euro, al cambio attuale e, questo, ci aveva fatto già intuire che la scoperta della parte Est Australiana non sarebbe stata economica per nulla, tutt’altro.
E la visione dei prezzi a cui abbiamo assistito nei giorni seguenti ci ha sconvolto, ad esempio una pizza margherita 35 euro, una bottiglia di acqua 10 euro, un Menu al Mc Donalds 15 euro, ma la cosa che ci ha spiazzato di più è stato il parcheggio dell’auto lungo la spiaggia più famosa di Sydney, Bondi Beach, 25 euro l’ora, improponibile.
Adeguati psicologicamente al sistema, siamo andati alla scoperta della città, bella, pulita, solare, rilassante, fantastica…di giorno, di notte da dimenticare.
Anche se i pareri ed i giudizi sono soggettivi, sfido chiunque a dire che Sydney non è un capolavoro, un gioiello che alterna giardini e parchi pubblici a strade ricche di grattacieli e baie caraibiche in pieno centro, con il tocco di classe dell’Opera House e dell’Harbour Bridge, decisamente un tocco di classe, nonché simboli della città. Il clima in agosto è indecifrabile, tanto che tra un marciapiede ed un altro può variare anche di 10 gradi la temperatura. Tutte le attrazioni si trovano a breve distanza dal centro urbano. La Baia di Sydney è un’oasi naturale, sede della maggior parte delle attrazioni della città. L’Opera House oltre ad essere il simbolo, è anche una meraviglia architettonica. Progettata dall’architetto danese Jorn Utzon, fu inaugurata nel 1973, situata sulla Baia di Sydney è circondata dai magnifici giardini e dalle acque australiane.
Poco prima del tramonto salire su un Ferry dal porto di Circolar Quay destinazione Manley Beach, è un obbligo, vi ritroverete a costeggiare tutta la baia che lentamente accende le luci per abbandonarsi alla notte, in un panorama mozzafiato che vi regalerà forti emozioni. The Rocks è il quartiere storico che si trova in pieno centro, lasciarsi andare lungo le vie e perdersi nei viottoli che sembrano un labirinto, circondati da case a schiera risalenti a due secoli fa e da magazzini, giardini bellissimi, pub, ristoranti e splendidi negozi, vi farà sentire veri cittadini di Sydney. Le acque della baia che costeggiano la zona rendono il percorso molto romantico e l’Harbour Bridge è la ciliegina sulla torta.
L’Harbour Bridge è uno dei ponti più belli del Mondo, il modo migliore per goderlo appieno è salire sui 200 scalini che portano fino alla cima, da lì godrete di una spettacolare vista del porto, dell’ Opera House e dei Giardini Botanici, peccato che per salire sopra il ponte ci vogliono 180 euro. Bondi Beach è la spiaggia per eccellenza, una delle più famose del Mondo, di sicuro la più incredibile su territorio australiano. E’ un vero e proprio punto di aggregazione, nonché una via di fuga per molti. La spiaggia è composta da un chilometro di fine sabbia dove surfer e turisti provenienti da ogni parte del globo si mettono in mostra. Le correnti sono molto forti ed il bagno è consigliato soltanto a chi è esperto a nuotare. Altra spiaggia interessante è Shark bay, dove già il nome dice tutto.
In pratica è una baia di circa 100 metri protetta da delle reti che consentono la balneazione a tutti senza rincorrere al rischio di essere attaccati da squali, i quali si aggirano al di la della rete con aria molto aggressiva. Se il panorama dispendioso dell’Horbur Bridge non ve lo potete permettere, l’alternativa è The Gap, un percorso che si trova dall’altra parte della Baia e che porta su di una scogliera che raggiunge i 40 metri di altezza a picco sul mare, e che mostra tutto il lato selvaggio di Sydney, decisamente da non perdere. Distante 4 ore di volo, ma praticamente impossibile da saltare come escursione, si trova il Monte Uluru, in inglese Ayers Rock, il più imponente massiccio roccioso dell’outback australiano. La superficie apparentemente liscia, in realtà regala molte insenature con sorgenti, pozze, caverne e antichi dipinti. Si trova nel Territorio del Nord, nel Parco nazionale Uluru-Kata Tjuta, a 450 km dalla città di Alice Springs. Situato in una zona completamente pianeggiante chiamata Bush, Uluru è visibile da decine di chilometri, ed è inconfondibile con la sua colorazione rossa, che cambia a seconda dell’orario e dell’inclinazione del sole, dall’ocra, all’oro, dal bronzo, al viola, caratteristica che ha reso Ayers Rock una delle icone dell’Australia. Se fino ad ora non abbiamo potuto che parlar bene di Sydney, possiamo altrettanto dire che non è tutto oro quello che luccica. La pecca più grande probabilmente sono proprio gli Australiani, abituati, al contrario di noi, a staccare dal lavoro, recarsi al primo pub e ubriacarsi fino a non reggersi neanche in piedi, a prescindere se si hanno 20 anni o 70 anni, è il loro stile di vita e decisamente non ci appartiene. Sono tante infatti le scene pietose a cui andrete incontro quotidianamente specialmente nel fine settimana e nel quartiere di King Cross, frequentato da prostitute, spacciatori e personaggi loschi. Un peccato veramente, visto anche che King Cross è il fulcro della vita notturna di Sydney, ed è quindi impossibile da evitare di notte. In conclusione, la città è fantastica, ma fare 36 ore di volo, spendere l’inverosimile per qualsiasi cosa, la rendono una meta difficile da vivere e visitare al meglio.