AUSTRALIA: UN SOGNO DIVENTATO REALTA’.
” La terra dei canguri tra oceano e Koala”
Erano due anni che aspettavo questo momento, infatti l’ultimo viaggio che ho fatto con la mia famiglia in terra d’Australia risale al mese di dicembre del 2009.
Quella volta siamo stati qualche giorno a Sydney e, per il resto via per un bel tour che ha attraversato tutto il Queensland, barriera corallina, tre giorni sulla stupenda e selvaggia Fraser Island con un indimenticabile tuffo nelle acque calde e cristalline del lago Mckenzie.
Per arrivare, dopo un’avventurosa guida in mezzo al deserto per oltre mille km ad Alice Spring, la città al centro dell’Australia, con una numerosa comunità di aborigeni e, infine alla mitica, affascinante e misteriosa Ayers Rock (per gli aborigeni Uluru – montagna sacra), il piu grande monolite australiano.
La scelta di questo viaggio non è stata casuale, infatti la motivazione che ci ha spinto a farlo per la seconda volta è stata quella di poter riabbracciare mia sorella, che da più di tre anni risiede a Sydney (dove ha appena concluso un master MBA presso l’università UTS); oltre al fatto di poter rivedere questo continente magnifico.
Arriviamo a Sydney la mattina dell’8 Agosto, dopo un lunghissimo viaggio, che tra scali Dubai, Bangkok, ore di volo e fuso orario dura circa due giorni. Il tempo all’arrivo è abbastanza buono, la temperatura è di circa 20°, per cui senza perdere un attimo di tempo ci dirigiamo a casa di mia sorella per sistemare i bagagli.
Nonostante la stanchezza e il temutissimo “jet leg”, ci rechiamo verso Circular Quay per vedere subito l’icona di Sydney: Opera House, il teatro dell’opera che costituisce una delle più significative architetture realizzate nel XX secolo.
Dopo aver scattato le prime foto con sfondo Opera House ed Harbour Bridge (l’enorme ponte situato all’altra estremità di Circular Quay), ci incamminiamo verso casa passando per George Street e Hyde Park, dove intravediamo qualche cacatua ( il pappagallo famoso per la sua cresta gialla).
Il giorno seguente la stanchezza del viaggio è ormai un lontano ricordo, per cui zaino in spalla e pranzo al sacco, prendiamo l’autobus per andare a vedere la famosa spiaggia di Bondi Beach. Per fortuna il tempo ci assiste, infatti ci permette di stare a maniche corte!
Appena arrivati ci facciamo una bella passeggiata lungo il cammino che collega Bondi beach a Tamarama Beach che costeggia il mare. A metà cammino ci fermiamo per poter ammirare l’immenso oceano, e soprattutto per riuscire ad intravedere le balene, tentativo purtroppo fallito.
Il terzo giorno decidiamo di farci un giro al Royal Botanic Gardens, il meraviglioso giardino botanico situato nei pressi di Opera House, in cerca dei famosi pipistrelli. Soddisfatti della passeggiata, spendiamo il resto della giornata all’ Art Gallery, la galleria d’arte di Sydney.
La sera, nonostante la stanchezza, decidiamo di andare a gustarci la cucina brasiliana: portata principale carne alla brace a volontà.
La mattina seguente sveglia di buon ora e via con il traghetto partenza da Circular Quay: direzione Manly Beach.
Con la sua atmosfera rilassante e la sua forma armoniosa, Manly Beach, la spiaggia preferita dagli abitanti di Sydney, offre tutto ciò di cui si ha bisogno per poter passare una bella giornata: negozi, boutique e vari ristoranti.
Nonostante la pioggia, ci facciamo una passeggiata lungo il sentiero che collega Manly a Spit Bridge, un classico itinerario che attraversa parchi e intrigate foreste.
Quando ritorniamo verso la via principale di Manly, ormai è l’una passata, quindi ci fermiamo in uno dei tipici ristoranti del posto che costeggiano la spiaggia. Non abbiamo dubbi su cosa mangiarci: canguro e coccodrillo (due dei piatti tipici australiani)!!
Sazi e soddisfatti, prima di riprendere il traghetto per la City, facciamo un po’ di shopping tra i vari negozi situati sulla via principale.
I giorni passano velocemente e “in men che non si dica”, arriva il 20 agosto, giorno della partenza per Melbourne, Capitale dello stato di Victoria.
Dopo un volo di un’ora e mezzo atterriamo all’aeroporto di Avalon, sicuramente scelta più scomoda, visto che l’aeroporto si trova ad un’ora di autobus da Melbourne.
Melbourne è la seconda città più popolata dell’ Australia, ed è considerata la città più importante sotto il profilo culturale. Inoltre è il punto di partenza per raggiungere due delle attrazioni più importanti di tutto il continente: i Dodici Apostoli e Phillip Island (famosa per la “parata dei pinguini”).
L’indomani, con un tour organizzato, partiamo per raggiungere(in serata)Phillip Island. Durante il viaggio facciamo tappa in un magnifico zoo, dove abbiamo la possibilità di poterci fare delle foto insieme ai tenerissimi Koala; e dopo la pausa pranzo, trascorriamo un’oretta in una delle molteplici cantine del sud dell’ Australia, dove appunto ci aspetta una selezione di vini locali per il “Wine Tasting”. In serata arriviamo a Phillip Island, eccitati dal fatto che avremmo assistito ad uno degli spettacoli naturali più emozionanti della nostra vita: il rientro dei pinguini dall’oceano, che dopo una un’intera giornata spesa alla ricerca di cibo, riescono ad evitare ogni minaccia (squali e uccelli) grazie al loro colore (bianco sulla pancia e blu sulla schiena).
La sera rientriamo molto tardi e stanchi in albergo, ma ne è valsa veramente la pena, poiché l’emozione di aver assistito a quello spettacolo è stata tanta.
Decidiamo di dedicare il terzo giorno alla visita della città di Melbourne seguendo l’itinerario classico consigliato da qualsiasi guida turistica: Federeation Square, Flinders St. ., i centri commerciali storici nelle “arcade” più prestigiose , la chinatown e poi, dopo un breve spuntino, visitiamo l’immenso Melbourne Museum: il museo più grande della citta, il quale oltre ad avere una ricostruzione al suo interno della foresta pluviale, ha un’area dedicata al “mistero di Tutankhamon”.
La sera decidiamo di andare a dormire presto visto che l’indomani ci aspetta il tour dei Dodici Apostoli. Puntualissimo, il pulmino ci carica proprio sotto l’albergo e ci incamminiamo verso quella che è forse la strada più panoramica del mondo: la Great Ocean Road. Questa inizia dalla modesta cittadina costiera di Torquay, autentico tempio del surf. Qui tutto è incentrato sul mare e sulle tavole da surf.
La guida ci porta a “Bell’s Beach“, la spiaggia dove si svolgono gare mondiali. La strada prosegue lungo la costa, tutta curve e strapiombi sull’oceano, regalandoci ad ogni km viste mozzafiato. Dopo una serie di tappe, tra le quali una passeggiata in una rigogliosissima foresta pluviale e la pausa pranzo, arriviamo presso i “Dodici Apostoli”, splendide formazioni rocciose (che in realtà sono 5) che si ergono fino a 60 metri in mezzo al mare.
Questo viaggio stupendo ci lascia tantissimi ricordi che non finiremo mai di raccontare a parenti e amici: in 16 giorni abbiamo attraversato zone così diverse da sembrare di esser stati via 3 mesi! L’Australia è assolutamente da vedere almeno una volta nella vita!